Decisione storica: l'Italia ha revocato l'export delle armi in Arabia Saudita e Emirati
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Decisione storica: l'Italia ha revocato l'export delle armi in Arabia Saudita e Emirati

Una giornata importantissima secondo le associazioni pro-disarmo, che segue quella analoga presa da Joe Biden due giorni fa

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29 Gennaio 2021 - 10.06


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Una bella notizia. Finalmente il governo italiano ha revocato l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Rimane inoltre in vigore la sospensione a concedere a questi paesi nuove licenze per questi arsenali. Una decisione che le autorità civili definiscono di portata storica, secondo quanto riportato Rete italiana pace e disarmo che ne dà la notizia, in quanto non prevede solamente la sospesione delle forniture, ma il blocco totale. Il provvedimento è stato preso per la prima volta dopo trent’anni dall’entrata in vigore della legge 185/1990, inerente al divieto delll’export di armi verso paesi che non rispettano i diritti umani 

Il provvedimento adottato dal governo riguarderebbe almeno 6 diverse autorizzazioni, già sospese nel luglio 2019, tra le quali rientra la licenza MAE 45560 del 2016, durante il governo Renzi, con cui venivano concesse all’Arabia Saudita quasi 20mila bombe aeree MK dal valore di oltre 411 milioni di euro. 

La cessazione dell’export bellico verso questi paesi può essere considerato un primo, piccolo, passo verso la pace nello Yemen, da circa sei anni alla prese con una guerra, considerata un disastro umanitario per le conseguenze che sta avendo nel territorio, afflitto anche da carestia e malattie – nel 2016 ci fu una diffusione del colera. Interessante notare come la decisione, da anni richiesta a gran voce dalle comunità civili e non (come le proteste nel porto di Genova di un anno fa), segue a quella presa dal neo presidente americano Joe Biden.

Leggi anche:  Guerra e identità: i due poli della memoria e della casa

Proprio mercoledì, Washington ha deciso di sospendere temporaneamente la vendita di armi all’Arabia Saudita e di caccia F-35 agli Emirati Arabi Uniti. Il dipartimento di Stato aveva spiegato che si trattava di una “misura di routine amministrativa tipica dei processi di transizione” e si legava a una delle tante “revisioni delle decisioni prese sotto la presidenza di Trump”, il quale come prima visita ufficiale da presidente degli Stati Uniti visitò proprio l’Arabia Saudita, nel 2017. Biden ha chiarito come “sarà interrotto il sostegno militare Usa alla campagna condotta dall’Arabia Saudita in Yemen”, seppur Riad continuerà ad essere un alleato strategico degli USA. 

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