Un avvelenatore di pozzi che vuole devastare il pianeta fino all’ultimo giorno: l’amministrazione Trump ha adottato una misura che renderà più difficile alla prossima amministrazione adottare politiche del controllo dell’inquinamento atmosferico. E’ stato infatti cambiato il modo in cui l’Environmental Protection Agency farà l’analisi dei costi e benefici per tutte le future misure riguardanti il Clean Air Act.
Secondo le nuove indicazioni, l’agenzia dovrà considerare tutti i costi economici del taglio di particolari agenti inquinanti ma potrà non tenere in considerazioni eventuali benefici collaterali, anche se si tratta di vite salvate e malattie evitate.
L’amministratore dell’Epa, Andrew Wheeler, ha difeso la nuova misura, durante una video conferenza oggi alla Heritage Foundation, affermando che è fondata “sulla trasparenza” mentre in passato l’agenzia aveva “regole contraddittorie che disorientavano il settore privato”. Wheeler infatti ha affermato che all’Epa non sarà impedito di valutare i benefici indiretti, ma dovrà farlo “in modo aperto”. In queste ultime settimane di presidenza Trump, l’Epa sta spingendo per diversi nuovi regolamenti che stanno facendo gridare allo scandalo gli ambientalisti, come quello con cui è stata bocciata la proposta di rendere più severi gli standard per l’inquinamento delle polveri sottili. O la misura a cui si sta ancora lavorando per restringere il campo delle ricerche scientifiche permesse prima di adottare misure anti inquinamento.
Riguardo alla misura sui costi e benefici, che la scorsa estate era stata duramente criticata da diverse associazioni di medici Usa, si prevedono ricorsi legali. Senza contare che verrà rovesciata dalla prossima amministrazione Biden, che però sarà costretta ad investire tempo e lavoro per affrontare le procedure legali per eliminare un regolamento esistente.
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