No alla Brexit: sempre più scozzesi vogliono l'indipendenza da Londra
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No alla Brexit: sempre più scozzesi vogliono l'indipendenza da Londra

Secondo un sondaggio dell'Ipsos Mori Institute, una maggioranza senza precedenti del 58% vuole staccarsi dal Regno Unito. Johnson non vuole concedere un nuovo referendum

Scozia, referendum-bis per l'indipendenza
Scozia, referendum-bis per l'indipendenza
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14 Ottobre 2020 - 17.20


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Loro non vogliono la Brexit ma vogliono una Scozia parte integrante d’Europa.

Secondo un sondaggio pubblicato oggi dall’Ipsos Mori Institute, una maggioranza senza precedenti del 58% degli scozzesi si dichiara ormai a favore dell’indipendenza dal Regno Unito.

Realizzato tra il 2 e il 9 ottobre su 1.045 scozzesi, il sondaggio rileva anche che lo Scottish Nationalist Party (Snp) – il Partito nazionalista scozzese – della primo ministro Nicola Sturgeon gode di un sostegno “molto forte” del pubblico, soddisfatto al 72% della sua gestione dell’epidemia di coronavirus.

Il partito appare dunque in una posizione di forza in vista delle elezioni locali del maggio 2021. L’Snp potrebbe accaparrarsi numerosi seggi nel parlamento decentralizzato di Holyrood, responsabile in materia di istruzione, sanità e trasporti.

“Se l’Snp ottiene la maggioranza nelle elezioni locali del prossimo anno, il nostro sondaggio lascia presagire che ci sarà una significativa pressione pubblica affinché il governo centrale del Regno Unito trasferisca i poteri necessari al Parlamento scozzese per indire un secondo referendum sull’indipendenza” della regione, ha commentato Emily Gray, amministratore delegato di Ipsos Mori Scotland.

Un primo referendum era stato organizzato nel 2014 e il 55% degli scozzesi aveva votato per rimanere nel Regno Unito. Da allora, il primo ministro britannico Boris Johnson ha ripetutamente escluso di consentire alla Scozia di tenere un nuovo referendum, sostenendo che si tratta di un voto che arriva “una volta in una generazione”.

Nicola Sturgeon ha promesso di fissare i termini e la data di un secondo referendum prima delle elezioni locali di maggio, sostenendo che la Brexit è stata un punto di svolta per gli scozzesi.
La provincia britannica aveva infatti votato a stragrande maggioranza nel 2016 contro l’uscita dall’Unione europea.

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