Coronavirus, la situazione si aggrava in tutto il mondo e l'Oms avverte: "Siamo solo all'inizio"
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Coronavirus, la situazione si aggrava in tutto il mondo e l'Oms avverte: "Siamo solo all'inizio"

L'inviato dell'Oms David Nabarro: "È molto peggio di ogni libro di fantascienza sulle pandemie. Questo è molto serio e non siamo neppure a metà, siamo ancora all'inizio della pandemia"

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16 Settembre 2020 - 16.24


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Siamo solo all’inizio: questo è l’inquietante avvertimento dell’Oms, che parla per voce del’inviato David Nabarro durante un’audizione nel Regno Unito: “È molto peggio di ogni libro di fantascienza sulle pandemie. Questo è molto serio e non siamo neppure a metà, siamo ancora all’inizio della pandemia”. 
“È davvero grave, non siamo nemmeno a metà strada. Siamo ancora all’inizio. Provocherà una gigantesca contrazione economica che rischia di raddoppiare il numero dei poveri, il doppio del numero di malnutriti e spingere centinaia di milioni di piccole imprese fuori dal mercato”, ha aggiunto Nabarro.
Spagna
A Madrid scatta una ‘quarantena a zone’, nelle aree della città dove il Coronavirus si sta diffondendo più velocemente. Antonio Zapatero, vice capo della sanità regionale, ha spiegato che è necessario “appiattire la curva prima dell’arrivo dell’autunno e delle complicazioni che il freddo potrebbe portare”. Le misure interesseranno molto probabilmente i quartieri meridionali della capitale, dove i tassi di infezione sono aumentati.
Madrid e la sua regione, in cui vivono circa 6,6 milioni di abitanti, hanno registrato quasi un terzo dei nuovi casi in Spagna, che sono stati in media 8.200 al giorno nell’ultima settimana. Nel complesso, il Paese ha rilevato più di 600mila casi e poco più di 30mila decessi.
Inghilterra
A causa dell’aumento dei casi, sono diversi gli Stati che stanno reintroducendo misure restrittive per cercare di contenere il contagio. Tra questi c’è l’Inghilterra che, da lunedì 14 settembre, ha vietato i ritrovi di più di sei persone. L’obbligo è valido sia all’aperto che al chiuso, ad eccezione di scuole e luoghi di lavoro.
Proprio Londra sta valutando il coprifuoco per combattere una seconda ondata di Covid-19 in città. Il direttore della Sanità pubblica ha rivolto un appello agli abitanti della capitale inglese affinché “si uniscano” per contenere un temuto aumento dei casi.
Francia
In Francia, invece, nonostante l’alto numero di nuovi casi, il premier Jean Castex ha annunciato che la quarantena per le persone che sono state in contatto con positivi al Covid-19 scende da 14 a 7 giorni.
India
Il ministero della Salute indiana ha segnalato oltre 90mila nuovi contagi nelle ultime 24 ore, portando il totale oltre la soglia dei 5 milioni, circa lo 0,35% dei quasi 1,4 miliardi di abitanti del Paese. Il numero dei casi si sta avvicinando a quello degli Stati Uniti, di oltre 6,6 milioni, e si prevede che la supererà entro poche settimane. L’India ha segnato un record giornaliero di 97.570 casi l’11 settembre e solo questo mese ha aggiunto più di 1 milione di contagi. Gli esperti hanno avvertito che il tasso di mortalità del caso indiano potrebbe aumentare nelle prossime settimane con le restrizioni allentate, tranne nelle aree ad alto rischio. Ma le autorità hanno escluso l’imposizione di un secondo lockdown. Il tasso di mortalità è dell’1,6%, di gran lunga inferiore al 3% registrato rispettivamente negli Stati Uniti e in Brasile.
Germania e Austria
Secondo quanto scrive il principale giornale austriaco, Der Standard, che cita ambienti del governo tedesco: “Dal 5 settembre nella capitale austriaca si segnalano decisamente più di 50 nuove infezioni su 100 mila abitanti, pertanto ci vediamo costretti ad agire”. Domenica scorsa era stato lo stesso cancelliere austriaco Sebastian Kurz a dichiarare che nel Paese è partita una “seconda ondata” di contagi. In Germania chi rientra dalle zone a rischio deve obbligatoriamente sottoporsi al tampone. In attesa di un risultato è necessaria un’auto-quarantena di 14 giorni.
Svizzera
Sono 514 le nuove infezioni confermate nella Confederazione elvetica e nel Liechtenstein nelle ultime 24 ore (oltre 48mila in totale). Secondo il bollettino quotidiano dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), almeno 1.755 persone sono morte dall’inizio dell’epidemia, 7 in più rispetto a ieri. Ieri i contagi annunciati erano stati 315 (con 10.817 test effettuati), lunedì 257 (con 6356 test) e domenica 475 (con 13.026 test).

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