Oltre 6.000 arresti e 2 morti negli scontri in Bielorussia, l'Onu: "Lukashenko viola i diritti umani"
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Oltre 6.000 arresti e 2 morti negli scontri in Bielorussia, l'Onu: "Lukashenko viola i diritti umani"

Michelle Bachelet, alto commissarrio dell'Onu, parla di 'violazione dei diritti umani' senza mezzi termini e anche l'Unione Europea sta pensando di imporre delle sanzioni alla Bielorussia.

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13 Agosto 2020 - 14.27


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Da tre giorni procedono ininterrotte le proteste per i risultati elettorali in Bielorussia, che darebbero per vinto con l’80% dei voti il premier Lukashenko, al potere da ormai 26 anni. Le opposizioni stanno contestando questo risultato, denunciando palesi brogli elettorali, e la risposta del governo è stata una violenta repressione delle manifestazioni, spesso pacifiche: oltre 6.000 persone sono state arrestate e due manifestanti sono stati uccisi dalle forze dell’ordine. Uno dei due morti, tra l’altro, non stava nemmeno partecipando alla protesta, ma è stato arrestato semplicemente perché si trovava per strada. La madre ha detto che stava andando a trovare la sua ragazza. È morto in carcere, dove si ha notizia di maltrattamenti e di sopressione di diritti umani. 
Michelle Bachelet, alto commissarrio dell’Onu, parla di ‘violazione dei diritti umani’ senza mezzi termini e anche l’Unione Europea sta pensando di imporre delle sanzioni alla Bielorussia. Tra gli arrestati anche molti gornalisti, tra cui un italiano, il freelance Claudio Locatelli, che ora è stato rilasciato. 

La Lituania apre i confini ai bielorussi in fuga dalla repressione. “I cittadini bielorussi che arrivano per motivi umanitari possono entrare in Lituania”, ha dichiarato il primo ministro Saulius Skvernelis. I dettagli di quest’apertura verranno specificati oggi, ha spiegato un portavoce del governo. Ma intanto la ministra dell’interno Rita Tamasuniene ha suggerito che la Bielorussia venga tolta dalla lista dai paesi di provenienza per i quali servono controlli più stringenti per il coronavirus.

La Lituania ha già accolto Svetlana Tikhanovskaya, la candidata dell’opposizione fuggita all’estero dopo le elezioni presidenziali di domenica, vinte ufficialmente dall’autocratico Alexander Lukashenko.

“Dobbiamo mostrare solidarietà e responsabilità. La prima reazione delle capitali europei è, come minimo, deludente. Noi, i vicini più stretti, siamo come al solito i primi a reagire”, ha detto Skvernelis, auspicando sanzione dell’Ue contro Minsk. Le sue parole arrivano mentre più di seimila persone sono state arrestate in Bielorussia per le manifestazioni di protesta in tutto il paese contro i brogli del regime.
Svetlana Tikhanovskaya era stata anche arrestata ed era poi stato rilasciato un video in cui invitava i suoi elettori a ‘rispettare la legge’: ma nel video sta palesemente leggendo da un testo e tiene la testa bassa, il che fa pensare che fosse costretta e minacciata. 

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