Bill Clinton torna sul caso Lewinsky: "Quella relazione nacque per gestire la mia ansia"
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Bill Clinton torna sul caso Lewinsky: "Quella relazione nacque per gestire la mia ansia"

In un documentario inedito, l'ex presidente e la moglie Hillary tornano a parlare dello scandalo che li ha coinvolti quando lui era alla guida della Casa Bianca

Clinton e Lewinsky
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6 Marzo 2020 - 13.50


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La relazione con Monica Lewinsky? Una delle cose che Bill Clinton ha fatto per “gestire le sue ansie”. In un documentario ancora inedito, visto in esclusiva dal Daily Mail, l’ex presidente statunitense parla dell’avventura con l’ex stagista della Casa Bianca, quando lui era ancora in carica. 
Governare gli Usa lo aveva sottoposto a una forte tensione, come quella sulle spalle di un pugile che deve affrontare 30 round. Per lui, la Lewinsky, è stata “qualcosa che gli permetteva di spegnere per un po’ il cervello”. 

Il documentario è stato realizzato da Hulu, una delle più grandi società di streaming di film e serie TV e ha come focus, in realtà, la moglie di Clinton. “Hillary” è il nome scelto per il prodotto, dove l’ex first lady e il marito raccontano lo scandalo sentimentale che li ha coinvolti, e la successiva “dolorosa” consulenza matrimoniale, per tenere insieme la loro unione. 

Bill si scusa con la Lewinsky nel documentario, si dice fortemente rammaricato all’idea che la vita di lei sia stata definita da una relazione extraconiugale. Ma suggerisce all’ex stagista che sia arrivato il momento di andare avanti. 

Lo scandalo risale al 1998. La vita politica di Clinton non subì un arresto: sottoposto a impeachment per falsa testimonianza e ostruzione della giustizia, venne assolto dal Senato e portò a termine gli ultimi tre anni del suo secondo mandato. 

Bill aveva negato il tradimento, e Hillary gli aveva creduto. Poi l’ammissione e le scuse alla moglie. “Ero devastata”, racconta l’ex first lady nel documentario, “Non potevo crederci. Non potevo credere mi avesse mentito”. Fu lei a consigliare al marito di confessarlo anche alla figlia Chelsea, all’epoca 18enne. 

Perché lo ha fatto? Troppe pressioni legate alla sua carica lo portarono a cercare una distrazione, racconta oggi lui: “Senti come se stessi barcollando. Hai affrontato 15 round e hai scoperto che il match è stato esteso a 30. Ed ecco arrivare qualcosa che ti alleggerisce la testa per un po’. La vita di tutti ha pressioni, delusioni, terrori, paure. Ho fatto cose per gestire la mia ansia, ma ora sono una persona totalmente diversa”. 

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