Trump sposta l'ambasciata Usa a Gerusalemme: la collera palestinese
Top

Trump sposta l'ambasciata Usa a Gerusalemme: la collera palestinese

Il miliardario ha telefonato al suo omologo Abu Mazen per spiegare la decisione. Dura la reazione dei palestinesi

Intifada
Intifada
Preroll

globalist Modifica articolo

5 Dicembre 2017 - 16.17


ATF

Lo spostamento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme si farà: secondo il New York Times, Donald Trump, dopo aver parlato al telefono con il leader palestinese Abu Mazen per il quale la “decisione è pericolosa per la pace”, farà il suo annuncio mercoledì. Cresce la tensione anche in Turchia, dove il premier Erdogan avverte: “Gerusalemme è una linea rossa per i musulmani”. Ma Israele: “Quella è la nostra capitale da tremila anni”.

La telefonata di Trump con Abu Mazen: “Sposteremo l’ambasciata” – Trump ha informato dunque Abu Mazen, in una conversazione telefonica, “della sua intenzione di spostare l’ambasciata americana”, e il leader palestinese ha ammonito il presidente “dei pericoli di una tale decisione sul processo di pace, sulla sicurezza e la stabilità nella regione e nel mondo”. Ha poi ribadito che “non ci può essere nessuno Stato palestinese senza Gerusalemme est come capitale, in conformità con le risoluzioni di legittimità internazionale e l’iniziativa di pace araba”. “Il presidente – ha aggiunto il portavoce Abu Rudeina – continuerà i suoi contatti con i leader mondiali per prevenire azioni inaccettabili”.
Erdogan: “Gerusalemme linea rossa per i musulmani” – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che l’eventuale riconoscimento di Gerusalemme a capitale di Israele “rappresenta una linea rossa per i musulmani” e potrebe portare alla rottura delle relazioni diplomatiche della Turchia con Israele. La mossa sarebbe interpretata dai palestinesi come un esplicito riconoscimento della sovranità dello Stato ebraico sulla città.
Israele: “Gerusalemme la nostra capitale da tremila anni” – Ma il portavoce del ministro degli Esteri Emmanuel Nahshon precisa che “Gerusalemme è la capitale del popolo ebraico da tremila anni e la capitale di Israele da 70, senza riguardo se sia riconosciuta o meno da Erdogan”. Anche il ministro dei Trasporti Yisrael Katz ha respinto l’intervento di Erdogan e il leader di Yesh Atid Yair Lapid ha detto che Israele “non si farà minacciare”, mentre da Tel Aviv fanno sapere di essere pronti a una rivolta palestinese.
La preoccupazione di Macron – Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso a Trump in una conversazione telefonica la “sua preoccupazione sull’eventualità”, ricordandogli, riferisce l’Eliseo, “che la questione dello status di Gerusalemme dovrà essere regolata nel quadro dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi”. Da Parigi precisano che “Macron e Trump hanno convenuto di riparlare prossimamente di questo argomento”.

Leggi anche:  Israele: la diplomazia spazzatura, la vergogna europea

“Palestinesi annunciano 3 giorni di collera” – I palestinesi hanno annunciato “3 giorni di collera” da mercoledì a venerdì per protesta contro Trump. Tutte le fazioni palestinesi hanno condannato Trump definendo la sua politica “un ricatto”. “Chiamiamo tutto il nostro popolo in Israele e nel mondo – hanno detto – a raccogliersi nei centri delle città e di fronte alle ambasciate e consolati israeliani con l’obiettivo di portare la generale rabbia popolare”.
Telefonata tra Abu Mazen e il Papa – Papa Francesco e Abu Mazen si sono parlati al telefono sulla questione relativa all’annunciato spostamento dell’ambasciata Usa. Lo conferma il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, specificando che la conversazione è avvenuta “per iniziativa di Mazen”.
Re saudita a Trump: “Passo pericoloso” – Il re saudita Salman ha avvisato il presidente degli Stati uniti Donald Trump che il trasferimento dell’ambasciata americana d’Israele a Gerusalemmesarebbe un “passo pericoloso” che potrebbe irritare i musulmani di tutto il mondo. “Spostare l’ambasciata Usa è un passo pericoloso che urterebbe i sentimenti dei musulmani nel mondo”, ha riferito la televisione saudita Al-Ekhbariya riportando la conversazione telefonica tra Trump e Salman.

Leggi anche:  Gaza, 27 palestinesi uccisi vicino a centro aiuti: gli israeliani continuano a uccidere gli affamati

Gli Stati Uniti diffondono, tramite il consolato in Gerusalemme, un avviso per invitare i cittadini americani alla massima prudenza nel timore di proteste in vista della decisione di Donald Trump sul riconoscimento di Gerusalemme come capitale israeliane e sulla sede dell’ambasciata Usa

L’avviso ai cittadini Usa. “I cittadini americani devono evitare aree dove si radunano folle e dove vi è un aumentata presenza di polizia e militari”, si legge nella nota del dipartimento di stato in cui si ordina inoltre al personale diplomatico di evitare la Città Vecchia di Gerusalemme e la Cisgiordania .

Al personale governativo ed ai loro familiari “non è permesso fino a prossima notifica” compiere viaggi personali in queste zone considerati “i numerosi appelli a manifestazioni” a partire da domani. I viaggi di lavoro in queste zone – prosegue la nota – saranno autorizzati sono per “missioni essenziali e con misure di sicurezza aggiuntive”.

— Ariel Kahana (@arik3000) 5 dicembre 2017

Native

Articoli correlati