Greenpeace 'assalta' centrale nucleare francese per dimostrare le falle della sicurezza
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Greenpeace 'assalta' centrale nucleare francese per dimostrare le falle della sicurezza

L'impianto di Cruas-Meysse, così come altri, nel resto del Paese, secondo gli attivisti, è a rischio attentati terroristici

Greenpeace protesta in un centrale nucleare francese
Greenpeace protesta in un centrale nucleare francese
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28 Novembre 2017 - 11.54


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Un mese e mezzo dopo un’azione simile in quella di Cattenom (Mosella), attivisti di Greenpeace hanno fatto irruzione nella centrale nucleare di Cruas-Meysse (Ardèche) per “avvertire” le autorità sulla “vulnerabilità” delle piscine, dove sono stoccati i combustibili usati. L’azione è iniziata verso le 6:20 e si è conclusa circa due ore dopo, con il fermo degli autori della protesta. 
Ventidue attivisti di Greenpeace hanno preso d’assalto la centrale in tre luoghi diversi: un gruppo è andato incontro alla sicurezza per “spiegare” la loro azione. Un altro si è diretto verso un edificio collegato ad uno dei reattori della centrale – il numero quattro – ed è salito lasciando impronte di mani con la vernice per  “dimostrare la sua accessibilità.”
Infine, quattro militanti sono rimasti sospesi ad un edificio sopra una piscina per combustibile esaurito, due due quali lungo una parete a 12 metri dal suolo.
Tutti e 22 gli autori della protesta sono stati fermati ed una inchiesta giudiziaria è stata aperta sull’accaduto, come reso noto dalla prefettura di Ardèche, che ha comunque sottolineato “che in nessun momento le strutture sono state in pericolo”.
L’Autorità per la sicurezza nucleare (ASN), un organismo indipendente, e l’operatore FES hanno assicurato che l’intrusione non ha avuto “alcuna rilevanza per la sicurezza” degli impianti, affermando che “gli intrusi sono rimasti al di fuori della zona nucleare “.
Come per ogni azione di questo tipo, EDF presenterà un reclamo.
“Vogliamo puntare il dito contro le vulnerabilità di sicurezza delle piscine di stoccaggio di combustibile esaurito, che sono concepite come edifici classici con bassa resistenza. Abbastanza per fare un foro per prvocare un incendio del carburante”, ha spiegato l’attivista Yannick Rousselet, in merito al pericolo terroristico in Francia, secondo il quale queste strutture ”non sono protette a sufficienza contro eventuali attacchi esterni”.

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