La storia di Sayfullo Saipov, il terrorista di New York col pallino degli affari
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La storia di Sayfullo Saipov, il terrorista di New York col pallino degli affari

Appena dopo una decina di giorni dal suo arrivo dall'Uzbekistan, fondò la sua prima società. La famiglia per per prima lo ospitò lo descrive come sempre molto tranquillo e votato sol al lavoro.

Sayfullo Saipov
Sayfullo Saipov
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1 Novembre 2017 - 10.06


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Nazionalità: Ukbekistan
Età: 29 anni.
Caratteristiche: un uomo qualunque, col pallino degli affari.
Sayfullo Saipov, l’uomo che ieri, scagliandosi alla guida di un camioncino, contro un gruppo di ciclisti a New York, ha fatto una strage, ha il classico profilo dell’uomo qualunque, in cui niente lascia pensare che possa traformarsi in una macchina di morte.
Saipov è arrivato negli Stati Uniti nel 2010 e, mantenendo comunque la nazionalità uzbeka, ha ottenuto la ”carta verde”, l’agognato documento da tanti stranieri che permettere di risiedere e lavorare negli Stati Uniti. Ancora non sa, a livello di media (visto il silenzio degli investigatori), quali siano state le motivazioni alla base del rilascio della ”green card”, se cioè sia stata concessa per motivi umanitari, politici o altro.
Ora gli investigatori (con la polizia di New York collaborano anche quelli di altre agenzie di intelligence americane) stanno lavorando per definire un profilo quanto più veritiero possibile del terrorista, che non è stato ancora possibile interrogare per le sue condizioni di salute (è stato operato al Bellevue Hospital per una ferita d’arma da fuoco, provocata da un colpo di pistola sparato da un agente del Nypd).
Da parte degli investigatori è stato alzato un muro di riserbo sulle indagini che, per quanto apparentemente tutto sembra chiaro in relazione alla dinamica, sono ancora alle fasi iniziali per quanto attiene la preparazione. Si cerca, insomma, di capire, come si fa purtropo empre più spesso in attentati come quello di New York, se abbia agito da solo o la strage sia stata frutto di un complotto. 
Si sa che, una volta arrivato negli Stati Uniti, Saipov ha scelto di stabilirsi a Cincinnati, in Ohio, dove è stato accolto, in virtù di una amicizia datata,  da una famiglia di suoi connazionali, che lo descrivono come un uomo tranquillo, sempre molto calmo. Ad offirgli il primo lavoro – come riferito dal Cicinnati Inquirer – fu proprio un componente della famigllia che lo ospitava.
“Ha sempre lavorato – dice oggi di lui Dilnoza Abdusamatova, che era un adolescente quando Saipov fu ospite nella casa dei genitori – Non andava mai a feste o altro. veniva a casa solo per riposare o dormire. Poi usciva, ma solo per tornare a lavoro”.
A casa dei genitori della giovane, Saipov è rimasto poco tempo, forse solo un paio di settimane. Ma, nonostante questo, aveva registrato una società, la ”Sayf motors Inc.”, indicando come sede la casa della famiglia che lo ospitava e che di questo era, fino a ieri, completamente all’oscuro.
Successivamente, da quanto risulta seguendo le tracce burocratiche che si è lasciato dietro, l’attentatore si trasferì in un’altra località dell’Ohio, Cuyahoga Falls, dove registrò un’altra società, la ”Bright Auto LLC”, registrata come sede in un indirizzo di American Drive.
Poi, non si sa bene perché, Saipov e la famiglia (moglie e due figlioletti) si sono trasferiti in Florida. Come confermato dal fatto che la patente di guida gli è stata rilasciata dall’equivalente di Tampa della motorizzazione. Pare che poi abbia preso casa a Fort Myers, dove ha lavorato, per circa sei mesi, come conducente per Uber, prima di trasferirsi, nuovamente. Questa volta nel New Jersey, a Patterson, dove frequentava una moschea su cui le autorità federali avevano avviato degli accertamenti per le attività che vi si svolgono.

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