Il movimento popolare ‘Parlem?’ (parliamo) ha convocato per sabato, attraverso i social network, delle manifestazioni davanti ai municipi a favore del dialogo in Spagna, chiedendo ai partecipanti di vestirsi di bianco, portare cartelli e dipingersi le mani dello stesso colore, evitando le bandiere. Su Facebook, Twitter e Whatsapp, il movimento sta lanciando appelli per convocare le manifestazioni, con un manifesto in cui sottolinea che “è ora la Spagna sia un Paese migliore dei suoi governanti”, che “hanno seminato odio” e “ci dividono”.
Il testo prosegue: “Se non interveniamo come società, la Spagna si trasformerà in un Paese difficile in cui vivere. Quindi dobbiamo fare un passo avanti, tutta la cittadinanza, e uscire sabato prossimo con abiti bianchi e cartelli bianchi, per mostrare che non vogliamo ci usino”, e che la situazione “non viene risolta da loro, ma dalla gente, dal dialogo e dalla convivenza”. Negli appelli viene anche chiesto che i manifestanti evitino “le bandiere nazionali di qualsiasi luogo, dei partiti e dei sindacati”. Mentre per sabato sono convocate in tutta la Spagna manifestazioni a favore del dialogo, domenica a mezzogiorno si terrà la manifestazione di Societat Civil Catalana, contraria all’indipendenza, che a Barcellona sfilerà con lo slogan ‘Basta! Recuperiamo il senno!”.
Il Partito popolare catalano ha aderito e il suo leader, Xavier García Albiol, ha chiesto una partecipazione massiccia a “difesa della democrazia”. Sempre domenica, l’associazione Espanya i Catalans ha convocato alle 10 una manifestazione di fronte alla sede della Guardia civil di Travessera de Gracia, a Barcellona, in “omaggio ai corpi e alle forze di sicurezza dello Stato”, che a mezzogiorno si unirà al corteo di Societat Civil.
Intanto la Corte Costituzionale spagnola ha sospeso la plenaria del parlamento catalano fissata per lunedì prossimo. Lo riferiscono i media spagnoli. La Corte ha accolto un ricorso del partito socialista catalano (Psc), secondo il quale se lunedì il ‘Parlament’ proclamerà l’indipendenza vi sarà una violazione della Costituzione con un “annientamento” dei diritti dei deputati.
Intanto il premier spagnolo Mariano Rajoy ha chiesto al presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, di rinunciare “nel più breve tempo possibile” al progetto di proclamare unilateralmente l’indipendenza della Catalogna, perché questa è “la soluzione migliore” che consente di “evitare mali peggiori”.