Il governo spagnolo mette il bavaglio ai siti legati al referendum indipendentista
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Il governo spagnolo mette il bavaglio ai siti legati al referendum indipendentista

Arrestato uno dei responsabili della società che gestisce il dominio '.cat'. L'accesso impedito ed un cartello spiega che i siti sono stati bloccati dalla giustizia spagnola.

Giustizia spagnola blocca siti indipendentisti
Giustizia spagnola blocca siti indipendentisti
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globalist Modifica articolo

21 Settembre 2017 - 14.52


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L’offensiva del governo spagnolo contro il referendum indipendentista catalano che è stato convocato per il primo ottobre prossimo si alza di livello ed investe la rete.
Tutti coloro che tentano di connettersi a siti legati al prossimo referendum, come referendum.cat, si trovano davanti un messaggio della giustizia spagnola che così impedisce l’accesso. Anzi, è stato anche arrestato José Masoliver,  uno dei responsabili della società PuntCat che gestisce i nomi di dominio catalano contraddistinti dal dominio ”.cat” e che è stato perquisito dalla polizia spagnola.
Gli esperti informatici del governo hanno cercato, sulla rete, i siti colegati al referendum e quello ufficiale con l’indirizzo ”referendum.cat” è stato il principale obiettivo delle autorità spagnole perchè fornisce informazioni sul voto e consente di stampare le schede.
Il sito, ospitato su un server nella città catalana di Malgrat de Mar, è stato chiuso il 13 settembre. Subito dopo, Carles Puigdemont, presidente del governo della Catalogna, ha pubblicato sul suo account Twitter due altri indirizzi su cui collegarsi e che sono copie del sito bloccato, ref1oct.eu e ref1oct.cat. Questi due siti sono ospitati rispettivamente in Lussemburgo e nel Regno Unito, quindi mettendo le autorià spagnole nell’impossibilità di bloccarli agendo sui loro server. 

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