Incontro di Parigi: impegno Sarraj-Haftar sul cessate il fuoco
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Incontro di Parigi: impegno Sarraj-Haftar sul cessate il fuoco

I due leader libici: "Prendiamo l'impegno solenne a lavorare per l'organizzazione di elezioni presidenziali e parlamentari non appena possibile a partire dal 25 luglio 2017"

Sarraj e Haftar
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25 Luglio 2017 - 13.03


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Per l’Europa intera e ancora più per l’Italia, costretta ad affrontare sostanziamente in solitudine la questione migranti, questo accordo potrebbe essere l’occasione per la Libia per voltare pagina. Se la Libia si pacificasse sarebbe più semplice fermare l’esodo dalle sue coste.

“Ci impegniamo a un cessate il fuoco e ad astenerci da ogni ricorso alla forza armata per tutto ciò che non riguardi esclusivamente la lotta al terrorismo”: è quanto si legge nella bozza di dichiarazione congiunta del presidente del Consiglio presidenziale di Tripoli Fayez Sarraj e il comandante dell’Esercito nazionale libico Khalifa Haftar, ottenuta a margine dell’incontro a la Celle Saint-Cloud, alle porte di Parigi. “Prendiamo l’impegno solenne a lavorare per l’organizzazione di elezioni presidenziali e parlamentari non appena possibile a partire dal 25 luglio 2017, in cooperazione con le istituzioni coinvolte e con il sostegno e sotto la supervisione delle Nazioni Unite”, si legge ancora nella bozza.

I punti principali dell’accordo

1. La soluzione alla crisi libica non può che essere politica e passa attraverso un processo di riconciliazione nazionale che coinvolga tutti i libici, tutti gli attori istituzionali, di sicurezza e militari che sono disposti a partecipare pacificamente, anche con il ritorno sicuro degli sfollati e dei rifugiati.

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2. Siamo impegnati a un cessate il fuoco e ad astenerci da qualsiasi uso della forza dell’esercito che non sia finalizzato strettamente alla lotta al terrorismo, in conformità con il Libyan Political Agreement ed i trattati internazionali. E, ancora, a proteggere il territorio e la sovranità della Libia, condannando fermamente ogni minaccia della stabilità del territorio;

3. Ci impegniamo a costruire uno Stato di diritto in Libia, sovrano, democratico, civile, che garantisca la separazione e il trasferimento pacifico dei poteri e il rispetto dei diritti umani e ad unificare alcune istituzioni nazionali come la Banca centrale, la National Oil Company e l’Autorità libica Investimenti. Questo Stato deve garantire la sicurezza dei cittadini, l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato e la corretta gestione delle risorse naturali e finanziarie, a beneficio di tutti i libici;

4. Siamo determinati a far funzionare l’accordo politico del 17 dicembre 2015 e di proseguire il dialogo iniziato a Abu Dhabi il 3 maggio 2017;

5. Faremo ogni sforzo per accompagnare la consultazione e l’attività dell’inviato speciale dell’Onu, che richiederà un dialogo politico inclusivo;

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6. Noi continueremo il nostro dialogo al di là della riunione di La Celle Saint-Cloud, in conformità con la presente dichiarazione;

7. Faremo ogni sforzo per integrare i combattenti che desiderano aderire alle forze regolari con la reintegrazione degli altri nella vita civile. L’esercito libico sarà costituito da forze militari regolari per la difesa del territorio libico, conformemente all’articolo 33 dell’accordo politico inter-libico;

8. Abbiamo deciso di lavorare per la creazione di una tabella di marcia per la sicurezza e la difesa del territorio libico contro le minacce e il traffico di tutti i tipi. Lavoreremo per assicurare che tutte le forze militari e di sicurezza si concentrino su questo piano nell’ambito della riunificazione delle istituzioni militari e di sicurezza per coordinare la lotta al terrorismo. Anche al fine di garantire il controllo del flusso migratorio in transito, attraverso la Libia, con il controllo delle frontiere e la lotta contro le reti dei criminali organizzati che sfruttano la Libia e destabilizzano il Mediterraneo centrale;

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9. Noi solennemente ci impegniamo a lavorare per le elezioni presidenziali e parlamentari il prima possibile, a partire dal 25 luglio 2017 in cooperazione con le istituzioni competenti e con il supporto e sotto la supervisione delle Nazioni Unite;

10. Chiediamo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di sostenere le linee guida di questa dichiarazione e al Rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite Unito di intraprendere le necessarie consultazioni con i diversi attori libici.

   

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