Un paese diviso in due: i sì al presidenzialismo ha ricevuto in Turchia 24 milioni 325 mila voti, il no 23 milioni 170 mila. Una vittoria di stretta misura sulla quale le forze di opposizioni già preannunciano una serie di ricorsi.
Vittoria risicata dunque per Recep Tayyip Erdogan al referendum costituzionale sul presidenzialismo in Turchia. Con il 99,96% dei voti scrutinati nel Paese, il sì si è imposto con il 51,22%, secondo i dati diffusi da Anadolu. E’ invece ancora in corso il conteggio dei voti degli emigrati, in cui il sì è in testa con quasi il 60%, quando è stata scrutinata circa metà delle schede.
Ha vinto il sì: tra 11 giorni i risultati definitivi
Il presidente della commissione elettorale turca (Ysk)Sadi Guven ha sancito ufficialmente la vittoria del sì al referendum per trasfomare la Turchia in una repubblica presidenziale, come voleva Recep Tayyip Erdogan. I risultati finali saranno diffusi tra 11 giorni
Le denunce dell’opposizione
“Che l’esito ufficiale sia Sì o No, contesteremo 2/3 delle schede. I nostri dati indicano una manipolazione nell’intervallo del 3-4%”. Lo afferma un tweet pubblicato dall’account ufficiale del Partito Democratico di Popoli (Hdp), la formazione turca che unisce le forze di sinistra e filo-curde.
Anche il principale partito di opposizione in Turchia, il socialdemocratico Chp, ha reso noto che contesterà il 37% dei voti espressi nel referendum di oggi sul presidenzialismo, vinto di misura dal sì sostenuto da Recep Tayyip Erdogan.
La giornata
Continua a calare con il progredire dello spoglio delle schede, il vantaggio del “Sì” al referendum sulla riforma costituzionale voluto dal presidente Recep Tayyip Erdogan.
Al 96,09 % dei seggi scrutinati il risultato è 51,54 per il Sì contro il 48,46%.
Quando invece seggi scrutinati erano un terzo il ‘Si’ appariva in nettissimo vantaggio.
#Turkey #referendum2017 unofficial overall results
YES: 51.74%
NO: 48.26%
Ballots opened: 94.74%https://t.co/pCgJ7oPKXj pic.twitter.com/HUMeo6ZKG8— ANADOLU AGENCY (ENG) (@anadoluagency) 16 aprile 2017
Alle urne sono stati chiamati oltre 55 milioni di elettori. Hanno votato anche più di 1,3 milioni di turchi all’estero, con un’affluenza record per gli emigrati di oltre il 45%. Il referendum non prevede un quorum, l’esito sarà deciso dalla maggioranza semplice dei votanti.
L’opposizione. Ma una decisione dell’ultimo minuto della commissione elettorale turca potrebbe causare seri problemi di legittimazione del voto, secondo quanto richiarato dal vice presidente del principale partito di opposizione, il Chp. Una dichiarazione apparsa sul sito della commissione qualche ora prima della chiusura delle urne segnalava che sarebbero state conteggiate anche le schede non timbrate dai funzionari, a meno che non si potesse provare che le stesse schede fossero contraffatte. “L’Alta commissione elettorale ha sbagliato, consentendo la frode nel referendum”, ha detto Bulent Tezcan ai giornalisti presenti nel quartier generale del partito ad Ankara.
Arrestati al seggio 8 ricercati. La polizia turca ha arrestato almeno 8 persone ricercate quando si sono recate ai seggi a votare.
Secondo Anadolu, si tratta di 5 sospetti ricercati per legami con il Pkk curdo e altri 3 affiliati alla presunta rete golpista di Fethullah Galen. Gli arresti sono avvenuti nelle province di Adana, Malatya e Trebisonda.
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