La Ue pronta a negoziare il libero scambio dopo la Brexit
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La Ue pronta a negoziare il libero scambio dopo la Brexit

Tusk: non ci saranno negoziati separati tra i singoli Stati membri e la Gran Bretagna

Due anni di negoziati per la brexit
Due anni di negoziati per la brexit
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31 Marzo 2017 - 16.37


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L’Ue è pronta a parlare con la Gran Bretagna di un futuro accordo di libero scambio prima che le due parti si accordino sui termini finali della Brexit. Lo si legge nelle linee guida dell’Europa per i negoziati presentate oggi a Bruxelles.
“L’Ue-27 non perseguirà un approccio punitivo. La Brexit di per sé è già abbastanza punitiva. Dopo essere stati uniti per 40 anni, lo dobbiamo gli uni agli altri di fare in modo che questo divorzio sia il più tranquillo possibile”. Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dalla Valletta nel presentare la bozza di linee guida per il negoziato della Brexit.
“Il nostro dovere è minimizzare l’incertezza, e gli sconvolgimenti causata ai cittadini dalla Brexit, il mondo degli affari e gli stati membri. Dobbiamo impedire il vuoto legale per le nostre compagnie. Dobbiamo fare in modo che la Gran Bretagna onori tutti i suoi conti e gli impegni presi da Stato membro. L’Ue onorerà tutti i suoi impegni”. Le discussioni dei negoziati per la Brexit “saranno difficili, complesse, e a volte anche conflittuali, non c’è nessun modo per evitarlo”.
“Dobbiamo pensare per prima cosa alle persone. I Cittadini di tutta l’Ue vivono, lavorano e studiano in Gran Bretagna. E fino a quando la Gran Bretagna resterà un membro, i loro diritti sono pienamente protetti. Ma dobbiamo fissare il loro status e situazioni dopo il ritiro con garanzie reciproche, vincolanti e non discriminatorie”, ha detto Tusk.
“Secondo – ha proseguito – dobbiamo evitare un vuoto legale per le nostre imprese, che deriva dal fatto che dopo la Brexit la legge Ue non sarà più applicabile alla Gran Bretagna. Terzo, dobbiamo fare anche in modo che la Gran Bretagna onori tutti gli impegni finanziari e responsabilità che ha preso con gli Stati membri. Quarto, cercheremo soluzioni flessibili e creative che puntino ad evitare una ‘frontiera dura tra l’Irlanda del Nord e l’Irlanda. È di cruciale importanza sostenere il processo di pace in Irlanda”.
“Queste quattro questioni fanno tutte parte della prima fase del nostro negoziato – avverte -. Solo una volta che avremo raggiunto sufficienti progressi sul ritiro, potremo discutere del contesto della nostra relazione futura”, ha aggiunto Tusk. Un “progresso sufficiente” nei negoziati di uscita ci sarà “probabilmente in autunno o almeno così spero”.
“Non ci saranno negoziati separati tra i singoli Stati membri e la Gran Bretagna”, emerge dalla bozza delle linee guida. “Questo è il mio primo divorzio e spero l’ultimo – ha affermato il presidente del Consiglio europeo -. Voglio essere molto preciso. Non ho dubbi, specialmente dopo il nostro summit di Roma, che tutti i 27 saranno uniti durante i negoziati. Questo sarà nel nostro interesse ma anche in quello della Gran Bretagna, che dovrà parlare solo con i 27 come blocco”.
“Visiterò la premier britannica Theresa May a Londra prima del vertice Ue di aprile”, previsto il 29 e dedicato all’adozione delle linee guida per i negoziati sulla Brexit, ha concluso Tusk.
“Deve essere chiaro che terrorismo e sicurezza sono un problema comune” di Gran Bretagna e Ue. “I nostri partner sono saggi e dignitosi e sono assolutamente sicuro che nessuno sia interessato ad usare la cooperazione sulla sicurezza come merce di scambio”. Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nel rispondere su un punto della lettera della premier britannica Theresa May all’Ue.

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