Capodanno di terrore a Istanbul, strage in discoteca: 39 morti
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Capodanno di terrore a Istanbul, strage in discoteca: 39 morti

Non ci sono italiani coinvolti nel sanguinoso attacco di stanotte alla celebre discoteca 'Reina' del centralissimo quartiere Besiktas di Istanbul.

Scene di terrore
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1 Gennaio 2017 - 09.08


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Nuovo anno di sangue a Istanbul. Il terrorismo colpisce la Turchia: 39 morti e 69 feriti l’ultimo bilancio ufficiale di un attacco avvenuto in una famosa e affollatissima discoteca di Istanbul, non ancora rivendicato ma le cui caratteristiche fanno pensare a un attentato a firma Isis. Tra le vittime anche 15 stranieri. L’attentatore del nightclub Reina di Istanbul non indossava il costume di Babbo Natale, come riferito finora da alcune testimonianze, e ha lasciato la pistola prima di fuggire. Lo ha detto il premier turco, Binali Yildirim.
Nel pomeriggio un uomo armato ha sparato davanti ad una moschea di Istanbul ferendo almeno due persone prima di fuggire. Lo riferiscono i media locali. La sparatoria è avvenuta nel quartiere di Sariyer.

L’attacco è avvenuto verso l’1:30 ora locale, le 23:30 in Italia. Sul numero degli assalitori, vestiti con costumi da Babbo Natale, ancora non c’è certezza: solo uno, secondo fonti ufficiali; fino a tre, secondo testimoni e media locali. E il ministero dell’Interno turco afferma che l’assalitore sarebbe ancora in fuga. Il locale preso di mira è il ‘Reina’: un rinomato nightclub sulle rive del Bosforo posto nel quartiere di Ortakoy nel distretto di Besiktas, parte europea di Istanbul. Al momento dell’attacco, nel night ci sarebbero state tra le 500 e le 600 persone.

I video registrati da telecamere poste dinanzi al locale mostrano il terrorista che arriva già sparando per strada, poi fa fuoco sulle quattro persone che erano ferme sulla soglia per poi entrare nel locale e iniziare a sparare a caso sulla folla. Molti si sarebbero perfino gettati nelle acque gelide dello stretto per sfuggire alla morte. Circa 60 le ambulanze accorse sul posto.

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Non ci sono italiani coinvolti nel sanguinoso attacco di stanotte alla celebre discoteca ‘Reina’ del centralissimo quartiere Besiktas di Istanbul. Ne ha dato notizia il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. E queste sembrano essere finora fra le poche certezze che emergono dopo 15 ore dall’attacco, che è ancora largamente avvolto nella confusione e ancora non è stato rivendicato: non si sa con certezza se il terrorista abbia agito effettivamente da solo. Di lui si sa che è entrato vestito di nero e incappucciato con un fucile automatico in braccio con cui ha sparato ad un agente di guardia al locale, che all’interno era vestito di bianco con un cappello a pon-pon bianco, che si è cambiato dopo aver massacrato le persone all’interno del locale, “sparando ovunque, come un pazzo”, ed è riuscito a fuggire nella notte, scatenando stamani una gigantesca caccia all’uomo estesa a tutta la Turchia alla quale partecipano almeno 17.000 agenti. Le poche certezze sono quelle suggerite dalle immagini catturate dalle telecamere di sicurezza, ma alcuni testimoni sopravissuti alla strage hanno raccontato di aver sentito sparare più di una persona, forse due o tre terroristi.
Condanna dell’attacco e solidarietà alla Turchia da parte di Stati Uniti, Ue e Nato: la Casa Bianca ha offerto ad Ankara l’aiuto degli Usa, mentre il dipartimento di Stato ha espresso solidarietà “all’alleato turco”; l’alto rappresentante europeo per gli Affari esteri Federica Mogherini ha sottolineato come si debba “lavorare per prevenire tali tragedie”; il segretario generale dell’alleanza atlantica Jens Stoltenberg ha parlato di “tragico attacco”.

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Le testimonianze. Per sfuggire alla strage, alcuni dei clienti si sono lanciati nelle acque gelide del Bosforo e sono poi stati tratti in salvo, anche se c’è certezza che tutti siano stati salvati. I testimoni sopravissuti sono concordi su una cosa: una volta entrati i terroristi “sparavano a casaccio”, sparavano su tutti, sulla folla. “Sparavano ovunque, come dei pazzi”, ha raccontato alla Cnn turca una donna, ferita a una gamba da un proiettile. Un altro testimone afferma che le forze speciali sono intervenute portando via i sopravissuti. “Ero di spalle e mio marito ha urlato: ‘Buttai giù!’. Eravamo vicino a una finestra e ho sentito due o tre persone che sparavano. Poi sono svenuta”, ha raccontato una donna. Stamani il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha reagito a caldo: “Stanno cercando di creare caos, demoralizzare il nostro popolo, destabilizzare il nostro Paese con attacchi abominevoli che prendono di mira i civili. manterremo il sangue freddo come nazione e resteremo più uniti che mai e non cederemo mai a questi sporchi giochi”, ha scritto in una nota. Durante la notte c’è stata la condanna della Casa Bianca, che per bocca del portavoce Eric Schultz ha parlato di “attacco terroristico orribile” e ha offerto aiuto ad Ankara. Il Dipartimento di Stato ha quindi aggiunto che gli Usa sono “solidali con il loro l’alleato Nato, la Turchia, nella lotta contro la costante minaccia del terrorismo”. “Il nostro dovere comune è combattere il terrorismo”, ha scritto il presidente russo Vladimir Putin al presidente turco. L’alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la sicurezza del’Ue, Federica Mogherini, ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime sottolineando che si deve lavorare per “prevenire tali tragedie”. ”La tragedia di Istanbul ci ricorda che la lotta contro il terrore non conosce pause nè feste o Paesi o continenti. Serve unità. Ad ogni costo”, ha twittato il ministro degli Esteri Angelino Alfano.
Papa, vicino popolo turco, basta terrorismo  – “Purtroppo, la violenza ha colpito anche in questa notte di auguri e di speranza. Addolorato sono vicino al popolo turco”. Lo ha detto il Papa all’Angelus commentando quanto accaduto stanotte a Istanbul e assicurando le sue preghiere per quanti colpiti. Il Papa ha poi assicurato il suo sostegno “a tutti gli uomini di buona volontà che si adoperano” contro il terrorismo e contro questa “macchia di sangue” che getta ombre e sconforto.

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