Sono omosessuali: in Tunisia arrestata una coppia di ragazzi
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Sono omosessuali: in Tunisia arrestata una coppia di ragazzi

Insultati, picchiati e costretti a firmare il vebale dalla polizia: storia di discriminazione nella Tunisia post rivoluzione. Saranno processati il 6 gennaio.

Manifestazione a Tunisi per i diritti degli omosessuali
Manifestazione a Tunisi per i diritti degli omosessuali
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14 Dicembre 2016 - 12.06


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Due giovani ragazzi tunisini sono stati arrestati a Sousse e saranno processati il 6 gennaio prossimo perché omosessuali. Uno dei due ragazzi, Achref, uno studente di 20 anni, ha confermato di essere stato arrestato e poi rilasciato il 7 dicembre  insieme a Sabri, 22 anni, mentre passeggiavano nel centro cittadino di Sousse.

«’Stai per fare qualche cosa con il tuo compagno, non è vero? Voi portate la maledizione sulla Tunisia’, mi ha detto uno dei poliziotti», ha raccontato Achref, che ha poi spiegato di essere stato condotto alla staione di polizia dopo essere stato « schiaffeggiato, insultato e costretto a firmare il verbale», in cui i due ragazzi hanno dovuto ammettere di essere omosessuali.

Dopo essere apparso davanti a un giudice istruttore, il giovane ha anche raccontato di aver subito un esame anale: una pratica che è considerata ormai obsoleta in tutto il resto del mondo ma che è utilizzata ancora oggi nei tribunali della Tunisia, nonostante sia considerata “degradante” e “inumana” da molte ong che ne hanno richiesto più volte l’abrogazione.

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L’anno scorso, molti giovani tunisini sono stati arrestati e condannati per omosessualità. Un tribunale di Kairouan ha addirittura condannato sei studenti a cinque anni esilio dalla città

Dall’inizio della rivoluzione nel 2011, gli attivisti Lgbt sono potuti venire allo scoperto e hanno anche più volte manifestato in piazza: ma essere gay in Tunisia è ancora una condizione precaria, a causa di uno stigma sociale e di una legislazione violenta, ostile e che vuole reprimere l’omosessualità. Secondo il codice penale gay e lesbiche devono essere condannati a 3 anni di carcere e, in un’intervista televisiva, il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha detto che non ci sarà nei prossimi anni nessuna depenalizzazione dell’omosessualità.

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