Nostra Signora delle rovine a Qaraqosh
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Nostra Signora delle rovine a Qaraqosh

Un'immagine simbolica racconta una storia. Apparsa su Libération è una foto del fotografo siciliano Eugenio Grosso.

L'immagine di Grosso da Qaraqosh
L'immagine di Grosso da Qaraqosh
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globalist Modifica articolo

29 Novembre 2016 - 17.29


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Qaraqosh è la più grande città cristiana in Iraq, ha una dozzina di chiese. Nell’agosto del 2014 è arrivato l’Isis e l’occupazione è andata avanti fino all’arrivo dell’esercito iracheno nell’ottobre di quest’anno. Per festeggiare la liberazione il 30 ottobre due sacerdoti iracheni hanno celebrato messa nella Cattedrale dell’Immacolata Concezione in parte saccheggiata e bruciata.
Il fotoreporter Eugenio Grosso, di origini siciliane e che attualmente vive a Londra, ha seguito un gruppo di suore nella loro visita, sotto scorta militare, nelle chiese, nei conventi e nelle scuole dove esercitavano prima di essere espulse dalla guerra. Sono suore dell’ordine monastico di Santa Caterina da Siena. Il fotografo ha scritto a Libération, che ha pubblicato foto e storie, dicendo che le suore non avevano in cuore odio verso chi aveva cacciato loro e tante persone dalla cittadina.
La foto mostra l’attraversamento di questo inferno di odio e di devastazione. Una suora sola, in bianco percorre la navata centrale della chiesa semidistrutta. Un simbolo della guerra, perché in guerra sempre si muore. E la guerra devasta ogni forma di bellezza e di condivisione.

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