Incendi e scontri a Calais: è terminato lo sgombero della Giungla
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Incendi e scontri a Calais: è terminato lo sgombero della Giungla

Diversi incendi sono scoppiati questa notte. Fiamme e fumo fra le baracche. Il direttore dell'ufficio per l'immigrazione: "Situazione seria e preoccupante".

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26 Ottobre 2016 - 10.14


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La Giungla si svuota. È terminata l’evacuazione della ‘Giungla’ di Calais, a due giorni dall’inizio delle operazioni di sgombero e la demolizione (FOTO), mentre l’intera zona è interessata da numerosi incendi. Dopo la partenza dei primi 4mila migranti fra lunedì mattina e ieri sera, nella baraccopoli erano rimasti gli ultimi mille più ‘duri’, ma secondo il prefetto di zona Fabienne Buccio ormai ‘nel campo non c’è più nessuno. Sono tutti al riparo, missione compiuta. Dopo l’assistenza agli ultimi migranti il dispositivo si ferma”. 

Nella bidonville in smantellamento sono entrati i servizi di ripulitura, per togliere tutto quello che resta di tende, baracche, bivacchi, bagagli e rifiuti, ma nella bidonville già dalla scorsa notte sono divampate più volte le fiamme. 

Diversi incendi sono scoppiati questa notte nella “giungla” di Calais. Nel campo profughi francese va in scena il terzo giorno di evacuazione mentre continuazione la distruzione della tendopoli. Un immigrato è stato lievemente ferito e ricoverato in ospedale per “un danno ai timpani”, come hanno confermato le autorità locali del nord della Francia.

Nella notte epoi nella giornata sono continuati a divampare incendi tra le baracche. Questi incendi sono una “tradizione per alcune comunità, che hanno dato fuoco alle loro case prima di abbandonarle”, hanno spiegato all’AFP le autorità locali che hanno mobilitato un servizio di prevenzione dei vigili del fuoco.

Le fiamme sono comparse ieri sera, ma si sono “intensificate tra mezzanotte mezza e le tre del mattino, nella ‘zona dei negozi’ all’entrata del campo” ha reso noto la prefettura. Sono esplose almeno due bombole di gas e i migranti hanno dovuto allontanarsi. Gli incendi sono stati domati dai pompieri, che sono stati presi a sassate dai migranti e hanno dovuto intervenire sotto protezione delle forze dell’ordine.

La situazione sembrava tornata sotto controllo, ma si è fatta ancora più pericolosa nella tarda mattinata. Le immagini diffuse in diretta dai canali all news francesi sono impressionanti e mostrano fiamme e fumo. Secondo le autorità transalpine gli incendi volontari rientrano nel quadro di una tradizione dei migranti. Il fuoco sarebbe infatti un modo per “dire addio” alle loro capanne. “E’ il segno che se ne vogliono andare per davvero”, commenta un giornalista sul posto. 

Didier Leschi, direttore generale dell’ufficio francese per l’immigrazione e l’integrazione, intervistato in diretta da BFM-TV ha invece lanciato l’allarme: “Quello che sta succedendo è preoccupante”, qualcosa di “molto più serio” di quanto si pensi”, ha spiegato aggiungendo che “i pompieri stanno intervenendo per domare il fuoco che può essere pericoloso”.

Lo stesso fenomeno è stato osservato a marzo durante lo smantellamento della zona sud della “gungla”.

Le autorità hanno cominciato lunedì lo sgombero della più grande bidonville di Francia, che ospitava tra i seimila e gli ottomila migranti in attesa a Calais di trovare il modo di varcare la Manica e raggiungere la Gran Bretagna.

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