Si riaprono i giochi: in Wisconsin vincono Cruz e Sanders
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Si riaprono i giochi: in Wisconsin vincono Cruz e Sanders

Per Sanders il trionfo in Wisconsin rappresenta soprattutto un'iniezione di energia. Cruz: 'oggi è un punto di svolta'.

Cruz e Sanders
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6 Aprile 2016 - 11.11


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Schiacciante vittoria del repubblicano Ted Cruz alle primarie presidenziali del Wisconsin, dove potrebbe essersi infranto il sogno Donald Trump di ottenere la nomination prima della convention di luglio. Sul fronte democratico, Bernie Sanders ha avuto la meglio su Hillary Clinton ma sebbene prometta di “sconvolgengere tutti” vincendo a New York e ottenendo l’incoronazione del partito, il suo svantaggio resta matematicamente difficile da colmare con 1.051 delegati contro i 1.742 dell’ex First Lady e rispetto ai 2.383 necessari per l’investitura Dem. “Oggi è un punto di svolta”, ha avvertito Cruz. “Il Wisconsin ha acceso una candela che ci indicherà la strada”, ha rincarato il senatore del Texas che ha citato John F. Kennedy e Winston Churchill e si è presentato come l’unificatore il partito. “Hillary preparati – ha avvertito Cruz – stiamo arrivando… sono sempre più convinto che la nostra campagna vincerà i 1.237 delegati necessari per la nomination anche prima della convention di Cleveland”.

Trump trema. Reduce da una settimana elettorale difficile dopo le dichiarazioni sull’aborto e sulla sicurezza nazionale mentre l’assedio dell’establishment Gop non molla la presa, ha diffuso un comunicato nel quale accusa Cruz di “essere peggio di un pupazzo”. “E’ un cavallo di Troia usato dai capi del partito per cercare di rubare la nomination a Donald Trump”, ha fatto sapere la sua campagna.

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Sanders ci crede. Per Sanders il trionfo in Wisconsin rappresenta soprattutto un’iniezione di energia. “Abbiamo vinto sette degli ultimi 8 caucus e primarie – ha ricordato – vi chiedo di mantenere il segreto perché la Clinton è un po’ nervosa e potrebbe innervosirsi ancora di più ma abbiamo eccellenti chance di vincere anche New York” dove i delegati Dem in palio sono 291. “I veri cambiamenti partono sempre dal basso”, ha esultato il 74enne senatore del Vermont parlando a un comizio a Laramie, in Wyoming. “questa è energia, non c’e’ nulla che non possiamo ottenere”. “Gli americani dicono che è il momento di investire nei giovani in termini di lavoro ed istruzione”, ha proseguito. Poi ha fatto riferimento allo scandalo Panama Papers e ai conti segreti nei paradisi fiscali: “E’ il motivo per cui mi sono opposto in Senato all’accordo con Panama”, ha insistito, perché “consente ai ricchi e alle corporazioni di non pagare la loro giusta quota”. ​

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Delegati a disposizione. Degli 86 delegati in ballo in Wisconsin, il senatore del Vermont dovrebbe aggiudicarsene almeno 44 e la Clinton 28 ma ciò significa che per ottenere la nomination Sanders deve vincere il restante 67% dei delegati in ballo e il favore dei super delegati. Sul fronte repubblicano, al netto del Wisconsin, Trump vanta 740 delegati, Cruz 474 e John Kasich 145.

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