Il premier croato: “Stop ai migranti”
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Il premier croato: “Stop ai migranti”

Il nuovo premier croato ritiene così come gli altri leader della regione, ritiene che il vertice Ue-Turchia sulla crisi dei profughi debba sancire la chiusura della rotta balcanica

Il premier croato: “Stop ai migranti”
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redazione Modifica articolo

9 Marzo 2016 - 16.05


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Una delle decisioni chiave che verrà presa durante il summit Ue-Turchia di questi giorni, il secondo nel giro di quattro mesi volto ad individuare un valido piano di azione per tamponare la massiccia crisi dei profughi, sarà quella di chiudere definitivamente la rotta balcanica imboccata dai migranti provenienti dal Medio Oriente per raggiungere i ricchi Paesi dell’Europa occidentale. Lo ha sostenuto lunedì a Bruxelles, prima di partecipare al vertice, il nuovo premier croato Tihomir Oreskovic, trovandosi dunque perfettamente d’accordo con le intenzioni dei leader degli altri Paesi interessati dall’intenso flusso migratorio lungo la via balcanica. E dopotutto, stando ad alcune indiscrezioni riportate dai media, il documento di conclusioni preparato dalla Commissione europea dovrebbe contemplare la fine del transito di profughi lungo questa rotta: un obiettivo considerato altamente prioritario sul fronte della politica migratoria dell’Ue. Bisogna però anche segnalare dei resoconti ottenuti dalla stampa consultando alcune fonti diplomatiche, secondo cui il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncher vorrebbero che questa parte venisse stralciata dalla versione finale del documento. “Le voci riguardanti la chiusura della rotta balcanica rappresentano soltanto delle speculazioni – ha dichiarato la portavoce del cancelliere Christiane Wirtz – poiché le trattative sono ancora in corso”.

“Penso che il messaggio principale del summit – ha osservato il primo ministro del neonato governo croato di centrodestra – riguarderà la chiusura della rotta balcanica utilizzata per raggiungere l’Europa occidentale. D’altronde si tratta di una decisione legata a doppio filo con il rafforzamento delle regole di Schengen: un passo ormai obbligato. Parallelamente, Bruxelles dovrà aiutare la Grecia. Inoltre ritengo che, a questo punto, il primo ministro turco Ahmet Davutoglu non può astenersi dal comunicare chiaramente la sua posizione ufficiale. A ogni modo, i negoziati intavolati durante il vertice ruoteranno anche attorno al ruolo della Nato e al suo operato nel Mar Egeo finalizzato a contrastare il traffico di migranti”.

(Fonte: Hina)

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