Kerry per la Siria ha un piano B
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Kerry per la Siria ha un piano B

Nel caso in cui fallisse il cessate il fuoco gli Stati Uniti sono pronti a rispolverare il vecchio progetto Fetlman-Bandar per una tripartizione del Paese su base etnico-religiosa

Kerry per la Siria ha un piano B
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26 Febbraio 2016 - 15.00


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L’inchiostro era appena asciugato sull’accordo di cessate il fuoco in Siria, quando John Kerry ha annunciato che l’amministrazione Obama ha un “piano B” se la sospensione delle ostilità in Siria e la transizione politica dovessero fallire.”C’è una discussione significativa che si svolge ormai su un piano B nel caso in cui non riuscissimo a farlo intorno al tavolo negoziale”, ha detto Kerry ai giornalisti prima di una audizione presso la commissione Affari Esteri del Senato.

Anche se non ha chiarito quali opzioni specifiche Washington stia discutendo, nei suoi commenti precedenti il ​​Segretario di Stato americano ha accennato alla possibilità di una divisione della Siria[/b] se la transizione politica non evesse luogo entro i prossimi mesi. Non c’è da stupirsi che sia emersa l’esistenza di un piano di riserva . quello del “frazionamento” della Siria è un progetto coltivato dai geostrateghi Washington e dai loro alleati in Medio Oriente fin dal 2008. Per essere più precisi, a quel tempo un piano segreto era stato sviluppato dall’ allora assistente Segretario di Stato per gli Affari del Vicino Oriente, Jeffrey D. Feltman
.
“Nel 2008, Feltman fu autore di un piano segreto con l’ex ambasciatore saudita a Washington, il principe Bandar bin Sultan, soprannominato ‘Bandar Bush’ da George W. Bush per i suoi legami intimi con la famiglia dell’ex presidente americano. Il piano Feltman-Bandar venne rivelato in documenti interni diffusi nel 2011 nelle migliaia di file di Stratfor, l‘istituto di “Intelligence strategica” che svolge lavoro di consulenza per il Dipartimento della Difesa e l’ industria militare”, racconta in un articolo per “New Outlook” il ricercatore americano, storico e consulente del rischio strategico F. William Engdahl .

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Engdahl sottolinea che il piano Feltman-Bandar puntava a dividere la Siria in diversi gruppi etnici e settari, in particolare alawiti, sunniti, sciiti, curdi, cristiani, così come a dividere lo Stato in tre zone: grandi città, piccole città e villaggi.
“Allora Stati Uniti, Arabia Saudita ed alcuni alleati selezionati iniziarono la formazione occulta ed il reclutamento di cinque livelli o reti di attori, controllato dalla CIA e dall’intelligence saudita, che Bandar seguito diretto, per eseguire la distruzione o lo smembramento nazionale della Siria” , racconta il consulente strategico .

Citando fonti che hanno diretta conoscenza in materia, Engdahl ritiene che che l’obiettivo del piano di Feltman-Bandar 2008 fosse stato di “portare la Siria di nuovo al ‘età della pietra’”. Anche Mosca naturalmente ha iniziato a prendere misure concrete per il cessate il fuoco in Siria, nonostante i tiro dell’artiglieria turca sul Nord del Paese continuino. Il ministero della Difesa di Mosca afferma che l’intensità dei raid aerei russi in Siria è “significativamente” diminuita negli ultimi due giorni, ed il portavoce, general maggiore Igor Konashenkov precisa però che gli attacchi dal cielo contro i gruppi terroristici dello Stato islamico, Al-Qaeda legata e Al-Nusra continuano. “Vorrei sottolineare che l’accordo di cessate il fuoco russo-statunitense non include ISIS, militanti di Al-Nusra e altri gruppi designati come terroristi dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Pertanto, la nostra forza aerea sta continuando come al solito gli attacchi aerei contro obiettivi di questi gruppi terroristici”, ha detto.
La Russia ha iniziato intanto ad adottare a prendere misure concrete in vista del cessate il fuoco, continua Konashenkov:
“Abbiamo iniziato un lavoro specifico e complicato che va verso la soluzione di pace nella Repubblica araba siriana. Ci aspettiamo che anche i nostri colleghi americani invece di parlare inizino a prendere misure specifiche al più presto possibile”.

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In una conversazione telefonica tra i presidenti siriano e russo avvenuta mercoledì, Bashar al-Assad ha detto a Vladimir Putin che il suo governo era pronto a contribuire alla cessazione delle ostilità, anche se i due leader hanno sottolineato la necessità di continuare a combattere Stato islamico, Al-Qaeda legata Al-Nusra, così come “altri gruppi terroristici”.

Martedì scorso, Mosca ha comunicato agli Stati Uniti il “numero verde” di contatto , come previsto dal piano congiunto per monitorare la tregua e finora non vi è stata alcuna risposta da parte americana, continua Konashenkov, secondo il quale nonostante l’accordo di pace raggiunto tra Stati Uniti e Russia, la Turchia continua a bombardare con artiglieria pesante il territorio siriano, dunque esorta le organizzazioni di interazione per i diritti umani a valutare le azioni dei militari turchi.

“Invece di accusarci di attacchi aerei indiscriminati noi invitiamo “Amnesty International”, “Human Rights Watch”, “Medici Senza Frontiere” ed altre organizzazioni a esprimere la loro posizione ufficiale su queste azioni criminali da parte delle forze armate turche”, ha aggiunto Konashenkov. Intanto un centro di coordinamento delle attività delle parti in conflitto in Siria ha iniziato martedì la sua attività presso la base aerea di Khmeimin , nei pressi di Latakia. Le autorità locali e gruppi armati devono contattare il centro di esprimere la loro volontà di cessare i combattimenti e unirsi ai colloqui di pace, e negli ultimi giorni sono stati ricevuti più di due dozzine di messaggi . Nel frattempo, le Nazioni Unite ha effettuato il primo lancio di aiuti umanitari sulla città siriana di Deir al-Zor: lo rende noto il capo di aiuto delle Nazioni Unite Stephen O’Brien, aggiungendo che sono state paracadutate 21 tonnellate di materiali di soccorso ai civili assediati dai militanti dello Stato islamico.

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Fonti: Agenzie, Russia Today

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