Chi ha stroncato la Jugoslavia? Lo spiega un analista Usa
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Chi ha stroncato la Jugoslavia? Lo spiega un analista Usa

Un analista americano ricorda che nel 1991 la Federazione era fra i 24 Paesi più ricchi del mondo, e dice che averla smantellata faceva parte di un grande piano economico

Chi ha stroncato la Jugoslavia? Lo spiega un analista Usa
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25 Febbraio 2016 - 16.47


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Se i bombardamenti della NATO non avessero
rovinato la Jugoslavia, oggi il Paese sarebbe alla pari con le maggiori potenze europee: a sostenerlo è l’analista politico americano Phil Butler, il quale aggiunge che lo smantellamento della Jugoslavia faceva parte di un più grande piano dell’Occidente per convertire i potenziali rivali in regioni del Terzo Mondo.

Dopo la seconda guerra mondiale, scrive Butler, la Jugoslavia socialista rappresentava un successo europeo anche in termini di prosperità : “Potete immaginare l’Europa di oggi con la Jugoslavia come attore chiave fra le nazioni? In realtà , la Jugoslavia costituiva uno dei più grandi esperimenti culturali e umani nella storia. Formata nel crogiolo che era il conflitto tra l’Impero e austro-ungarico l’Impero ottomano, fondeva insieme persone di entrambe le culture in modi che non si vedevano dai tempi di Alessandro il Grande”.

Butler richiama l’attenzione sul fatto che tra il 1960 e il 1980 la Jugoslavia vantava uno dei tassi di crescita più vigorosi del mondo, con assistenza medica e istruzione gratuite, il diritto garantito ad un lavoro, ad un mese di vacanza pagato, standard decenti di vita e un tasso di alfabetizzazione di oltre il 90 per cento. “Il Pil della Jugoslavia – scrive – nel 1991 posizionava il Paese fra le 24 nazioni più ricche del mondo, e inoltre la Jugoslavia aveva dato vita al Movimento dei Paesi Non Allineati, schierato contro l’imperialismo, il colonialismo, il razzismo e tutte le forme di aggressione, interferenze o egemonia”.

“Ad un simile Paese non poteva essere consentito di competere con Germania, Francia, e in particolare Gran Bretagna, i banchieri di Londra e del Lussemburgo non potevano estrarre i loro miliardi da un sistema socialista. Jugoslavia doveva morire, e Donald Reagan, la famiglia Bush ed i Clinton ha aiutato farlo accadere “, continua Butler citando Michael Parenti, Visiting Fellow presso l’ “Institute for Policy Studies” di Washington .

Parenti sostiene che l’obiettivo finale di Washington era quello di trasformare la Jugoslavia in una regione del Terzo Mondo. Il piano prevedeva la divisione del Paese a aprendo la sua economia alla corporatocrazia ed ai banchieri occidentali, assieme con lo smantellamento del suo settore industriale, in modo che la nazione non sarebbe più stata in grado di competere con i produttori occidentali. In questo contesto, la popolazione jugoslava sarebbe diventato un serbatoio di manodopera a basso costo.

“Questa strategia vi suona familiare? Ricordate il piano “Rand Corporation” per la Siria? Ucraina, Donbass, e Crimea vi erano comprese prima di euromaidan? E adesso qual è il piano per la Russia?”, scrive Butler. L’analista rileva una somiglianza sorprendente tra la campagna di propaganda che aveva dato il via ai bombardamenti mortali della NATO con quelle che hanno preceduto le invasioni di Iraq o Libia.
La campagna di bombardamenti dell’ amministrazione Clinton contro la Serbia venne poi definita “il più importante precedente circa la legittimità di intervento umanitario unilaterale” da Fernando R. Teson, un accademico argentino-americano, noto per i suoi contributo alla legge sugli interventi umanitari.

Quindi, il piano di NATO ha davvero funzionato? Sì, risponde Butler ,sottolineando che oggi la Bosnia-Erzegovina è 112 .a nel mondo dal punto di vista economico, e le condizioni stanno peggiorando; La Croazia è attualmente 76 .a , la Macedonia 130.a; Il Montenegro al 149.o posto tra le nazioni del mondo; La Serbia è classificata 87 .a° , e la Slovenia si colloca in 81.a posizione. Per quanto riguarda la regione del Kosovo, si è arrivati alla nascita di “uno Stato mafioso – scrive Jonathan Marshall su “Consortiumnews” -con un tasso di disoccupazione del 35 per cento, il Kosovo è devastato da epidemie persistenti di terrorismo, criminalità e la violenza politica”.

Inoltre, la NATO sta inghiottendo gli Stati ad uno ad uno, ed il Montenegro ha appena iniziato i negoziati di adesione. Inoltre, i legislatori serbo hanno ratificato un accordo di immunità diplomatica e supporto logistico per i rappresentanti della NATO. Alcuni giorni dopo il presidente serbo Tomislav Nikolic ha firmatola ratifica del piano di cooperazione con l’Alleanza e la mossa ha provocato a Belgrado manifestazioni di protesta. “E mentre sto scrivendo queste righe finali, penso a quello che la gente coraggiosa e forte della Jugoslavia avrebbe ottenuto se il suo destino non fosse stato stati interrotto” , conclude Butler.

Fonte: Agenzie

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