Prodi: per fermare l'Isis serve intesa tra Usa e Russia
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Prodi: per fermare l'Isis serve intesa tra Usa e Russia

Romano Prodi parla della strage: 'Sarebbe un errore reagire alla violenza di Parigi come dopo l'11 settembre con un'altra guerra'.

Romano Prodi
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15 Novembre 2015 - 11.27


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“Senza un accordo politico tra le due grandi potenze Russia e Stati Uniti non se ne esce. Solo un accordo politico tra le due grandi potenze può impedire i traffici di petrolio, di droga, i traffici di esseri umani che arrivano in Europa, i finanziamenti occulti da parte delle fondazioni arabe al califfato e alla sua economia nascosta che sostiene il terrorismo”. Lo ha dichiarato Romano Prodi in un’intervista dopo la strage che ha sconvolto Parigi e l’Europa intera.

“Il Califfato vive e prospera solo se non c’è un accordo politico con cui le grandi potenze decidano di colpire, ma veramente e con fermezza, i Paesi che lo sostengono. E’ l’unica strada per mettere in ordine, ma davvero, Iran, Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Egitto”. L’ex presidente della Commissione europea ha però chiesto a tutti gli attori della scacchiera internazionale di fare molta attenzione: “Se si reagisce alla tragedia di Parigi come si è reagito dopo l’11 settembre con la Guerra in Iraq allora facciamo proprio un bell’acquisto. Sarebbe un grave errore, ancora una volta. Non è con una guerra totale a un nemico indefinito, che si sparge dappertutto, che si vince il terrorismo, ma con la fermezza e un accordo politico vero tra le due grandi potenze che tolga ai terroristi l’acqua in cui nuotano”.

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Prodi ha sottolineato che è “impossibile un controllo sicuro nei confronti di sei milioni di immigrati islamici soprattutto in presenza di strumenti di informazione incontrollabili e di un traffico di armi e un flusso di mezzi finanziari di cospicua dimensione a completa disposizione del terrorismo internazionale”.

Secondo l’ex premier la Francia è il Paese più colpito perché “si è assunta più di ogni altro Stato europeo il peso di iniziative militari nei Paesi islamici. Nel Mali è l’esercito francese che si è preso il compito di resistere al terrorismo che veniva dal Nord. E’ la Francia che ha assunto l’iniziativa della guerra in Libia ed è la Francia che, tra i Paesi europei, si sta assumendo il peso maggiore dei bombardamenti in Siria”.

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