Mali e il malaffare
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Mali e il malaffare

Sulle vere attività del sindaco di Belgrado continuano a inseguirsi le rivelazioni e nonostante la difesa del primo ministro si infittiscono anche le richieste di dimissioni<br>

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28 Ottobre 2015 - 09.25


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Le marachelle del sindaco di Belgrado, Sinisa Mali cominciano a venire fuori: mei giorni scorsi un sito di giornalismo investigativi lo ha accusato di avere due società alle Isole Vergini sulla quali transitano fondi misteriosi , il primo ministro Aleksandar Vucic che è suo amico lo difende , ma adesso le accuse di estendono.

Il sito “KRIK”, che si occupa di crimine e corruzione . adesso sostiene che una società di proprietà del padre del sindaco ha illegittimamente ricevuto 10 ettari di terreno di proprietà statale nei pressi di Vrsac, in Vojvodina, e per giunta l’ha ottenuto gratuitamente. Una settimana fa il medesimo sito aveva scritto che ha comprato 24 appartamenti sulla riviera bulgara del Mar Nero fecendo poi arrivare danaro alle sue società “offo shore”. Mali non ha fatto alcun commento, e al momento risulta essere partito per una visita in Cina.

KRIK ha anche detto che la terra contesa apparteneva alla società statale “Alfa” , che si occupava di produzione di trifoglio ed è stata privatizzata nel luglio del 2003, quando venne acquistata all’asta dal suo stesso amministratore proprio Srdjan Gajic e da due operai per 18.000 euro. A quel
Malia lavorava presso l’Agenzia delle privatizzazioni come direttore del Centro di gara. A seguito della privatizzazione di “Alfa” secondo KRIK, Gajic in violazione della legge ottenne in dono 10 ettari di terreno , passati poi alla società privata “Compost” privata, di proprietà del padre dell’attuale sindaco, Borislav Mali.

Due anni dopo l’acquisto “ Alfa “ è andata bancarotta ed è ora in fase di chiusura, nel 2004, Borislav Mali aveva fondato la “Ferdi Genetika” e diventò proprietario di maggioranza del “Gruppo Compost” per rivendere infine il tutto alla “Alessio”, un’azienda “off- shore”, per mezzo milione di euro Sinisa Mali era il direttore di “Alessio Investment” e per concludere questo intrico di trattative riuscì perfino ad ottenere un prestito di 250 mila euro dalla “Komercijalna Banka”. Adesso le richieste di dimissioni del sindaco cominciamo a moltiplicarsi, ma la storia è appena all’inizio.

Fonte: Agenzie

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