L'orrore del bambino siriano affogato: la foto scuote il mondo
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L'orrore del bambino siriano affogato: la foto scuote il mondo

Il piccolo potrebbe essere uno degli almeno 12 profughi siriani annegati mentre tentavano di raggiungere a bordo di due imbarcazioni l'isola greca di Kos.

L'orrore del bambino siriano affogato: la foto scuote il mondo
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2 Settembre 2015 - 21.50


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Questa immagine ha fatto tristemente il giro del mondo: il corpo senza vita di un bambino siriano, sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, che poi viene sollevato e portato via da un poliziotto. È lo scatto che raffigura l’emergenza di queste settimane. Si ritiene che il bambino si uno degli almeno 12 profughi siriani annegati mentre tentavano di raggiungere a bordo di due imbarcazioni l’isola greca di Kos.

“Se queste immagini non riescono a cambiare l’atteggiamento dell’Europa verso i rifugiati, cosa potrà farlo?”. Con questo titolo, il sito dell’Independent accompagna la pubblicazione delle foto che sta scuotendo le coscienze di molti.

Le foto, diffuse da un’agenzia di stampa turca, sono state pubblicate sui siti di tutto il mondo. L’Independent ha deciso di pubblicare anche gli scatti più drammatici, spiegando che al di là dell’allarme generalizzato sulla crisi in corso, “è troppo facile dimenticare la realtà della situazione disperata di molti profughi”.

La Guardia costiera turca ha riferito che il gruppo di migranti del quale faceva parte il bambino era salpato dalla penisola di Bodrum per raggiungere Kos, ma le imbarcazioni sulle quali si trovavano sono affondate poco dopo la partenza. Finora sono stati recuperati 12 corpi, tra cui quelli di cinque bambini. Si ritiene che almeno una quindicina di migranti siano riusciti a salvarsi, alcuni grazie ai salvagente di cui disponevano.

Sono morti anche la mamma e il fratellino di 5 anni di Aylan, il bimbo di 3 anni annegato ieri le cui foto hanno commosso e indignato il mondo. Lo ha riferito – secondo la stampa canadese – la famiglia del piccolo, in fuga da Kobane. L’unico sopravvissuto è il padre che vuole tornare nella città siriana per seppellire la famiglia.


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