Erdogan all'attacco anche nel dopo-Twitter
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Erdogan all'attacco anche nel dopo-Twitter

Il capo del governo "applica ma non rispetta" la sentenza su Twitter e ricomincia ad attaccare a tutto campo, adesso critica la Banca nazionale<br>

Erdogan all'attacco anche nel dopo-Twitter
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redazione Modifica articolo

7 Aprile 2014 - 12.57


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La sentenza della Corte costituzionale turca ha costretto il capo del governo islamico, Tayyup Erdogan a ripristinare la connettivita’ di “Twitter”, interrotta alla vigilia delle elezioni amministrative ma questo non impedisce al primo ministro di ripartire all’attacco prendendosela con tutti i poteri indipendenti dello Stato, compresa la Banca centrale.

“Ovviamente dobbiamo applicare la sentenza della Corte costituzionale ma questo non significa che la rispettiamo”, dice a denti stretti il padre-padrone del paese: “Twitter” ha ripreso a funzionare, in Turchia vanta 12 milioni di utenti e presto dovrebbe riprendere la diffusione delle accuse contro di lui, indicato come un accentratore corrotto e sabato un tribunale di Ankara ha anche iniziato a esaminare un ricorso contro il blocco di “You Tube” ma il premier riparte a testa bassa pronto a spazzare via chiunque gli si opponga.

Il prossimo passo dovrebbe essere quello di candidarsi alle elezioni presidenziali di agosto: il presidente attuale e’ Abdullah Gul, ritenuto un moderato che proprio l’altro ieri si e’ detto “felice che la decisione su Twitter abbiua ripristinato lo stato di diritto nel Paese”, ma in passato Gul ed Erdogan erano stati alleati anche in politica e dunque adesso una decisione su chi si candidera’ spetta soltanto a loro.

Lo statuto per partito islamico della giustizia (Akt) impedisce a Erdogan di candidarsi una terza volta a primo ministro, ma lui dice che “sulle presidenziali Gul ed io prenderemo una decisione comune”, anche se il vice premier Bulent Arinc sostiene che “se il primo ministro vorra’ candidarsi penso che l’attuale presidente dovrebbe rispettare questa scelta facendosi da parte”.

Ma non e’ finita qui, Erdogan allarga lo spettro delle sue critiche lasciando prevedere uno scontro anche con la Banca nazionale che nei mesi scorsi aveva decretato una stretta del credito per salvare ls lira turca. Adesso il premier islamico dice che bisogna tornare su quella decisione: “Gli investitori stranieri sono in trepidante attesa di un abbassamento dei tassi di interesse piu’ bassi che permetterebbero loro di investired di piu'”, dice, ribadendo la sua opposizione alle misure di austerita’. Secondo Erdogan gli interventi della banca centrale hanno fermato la crescita economica del paese anche se ha fermato il calo della lira dinanzi alle monete forti. Ad Ankara la tensione rimane alta: il consiglio elettorale ha appena negato il riconteggio dei voti al canditato di opposizione, battuto da quello governativo per una manciata di voti.

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