Turchia, adesso scandalo sexy
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Turchia, adesso scandalo sexy

Alla vigilia delle elezioni tutto il paese parla di un video che mostrerebbe Erdogan mentre scambia effusioni con una giovane miss: e' stato "matrimonio di una notte"?<br>

Turchia, adesso scandalo sexy
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23 Marzo 2014 - 21.23


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Alla vigilia di elezioni che in Turchia non erano mai parse cosi’ tormentate, a mettere in discussione il futuro politico di Tayyp Erdogan, l’islamico che governa con polso di ferro spunta anche un video a luci rosse. Nelle ultime settimane il premier ne ha provate di tutte: prima il trasferimento di un migliaio di funzionari di polizia compresi i capi dei servizi di sicurezza, accusati di non aver saputo soffocare un grande scandalo di corruzione, Poi la messa fuori gioco di un gran numero di magistrati, una legge che modifica la composizione del loro organo di autogoverno, la separazioni fra studenti e studentesse nei “campus” universitari, la minaccia di “chiudere” social networs che continuavano a diffondere registrazioni di telefonate compromettenti e infine la messa al bando di “twitter” e la stretta annunciata anche su “Facebook”.

Eppure in qualche modo la rete di vendica: adesso il tam tam sul web annuncia l’imminente diffusione di un video che mostrerebbe effusioni intime fra il premier islamico e l’ ex miss Turchia, Defne Samyeli.Del filmato ancora non c’e’ traccia ma la notizia ha preso a circolare e ormai tutta la Turchia parla a torto o a ragione delle relazione clandestina fra il politico e la bellona.

Lei smentisce, ma intanto i “gossip” si arricchisce di particolari e parla addirittura di un “matrimonio sciita”, ovvero di quella finta unione cui gli islamici possono fare ricorso per verniciare di legittiita’ una relazione sessuale. In certi casi si puo’ fare ricorso ad un matrimonio destinato a durare soltanto qualche notte per poi essere sciolto con una semplice dichiarazione di ripudio ripetuta tre volte.

Sul presunto scandalo privato il premier tace, anche se il suo “entourage” chiama ancora una volta in causa la teoria del complotto: a meno di una settimana dalle consultazioni amministrative, ad ordire la trappola sarebbero stati ancora una volta il predicatore Fehtullag Gulen ed i suoi seguaci, che ormai hanno accettato uno scontro senza esclusione di colpi. Piu’ importante e gravido di conseguente appare invece il conflitto fra il primo ministro islamico ed il presidente della Repubblica, Abdullah Gul il quale apertamente si oppone all’ultima stretta di freni decisa dal governo: “Non possiamo approvare il blocco totale dei social networks – dichiara il presidente – e mi auguro che questa soluzione non duri a lungo”.

Dietro di lui si muovono le organizzazioni professionali quella degli avvocati e tutta la societa’ civile di Turchia, e gli ultimi rivelamenti dicono anche anziche’ bloccare il traffico in rete la decisione di Erdogan lo ha moltiplicato. Le ultime rilevazioni segnalano un incremento delle comunicazioni del 138 per cento attraverso le connessioni piu’ diverse.

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