Siria, nuova strage: 85 morti
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Siria, nuova strage: 85 morti

Raid delle forze di Assad sulla città di Aleppo: fra le vittime donne e bambini. Il ministro Emma Bonino: basta guerra.

Siria, nuova strage: 85 morti
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2 Febbraio 2014 - 12.34


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Ancora sangue in Siria. Le forze di Assad hanno bombardato nuovamente la città di Aleppo, il bilancio parla di almeno 85 vittime, fra cui 65 civili. Lo denunciano l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo precisando che fra le vittime vi sono dieci bambini e dieci jihadisti del fronte di al Nusra. Elicotteri delle forze regolari, si aggiunge, hanno sganciato materiale esplosivo sui quartieri di Tariq al Bab, Salhine, Ansari, Marje e Chaar.

Emma Bonino. »Nell’immediato dobbiamo ottenere risultati tangibili per la popolazione siriana. Cruciali sono le pressioni sulle parti che i maggiori attori internazionali possono esercitare sul regime e sul variegato campo delle opposizioni. Iran, Arabia, Usa, Russia, Turchia, gli europei: tutti devono muoversi secondo un obiettivo immediato, vale a dire la fine delle ostilità nella consapevolezza che lo status quo è foriero di un incendio della regione ancora più ampio«. Il ministro degli Esteri Emma Bonino sottolinea, in un intervento sulla Stampa, la necessità di »porre fine al massacro« in Siria. Quella siriana »è la più grave crisi umanitaria dei nostri tempi, la più complessa e costosa: le Nazioni Unite hanno chiesto risorse per altri 6,5 miliardi di dollari. Ma le risorse servono a poco se l’aiuto non può raggiungere tutte le comunità«, osserva Bonino.

»In Siria ci sono al momento centinaia di migliaia di civili stretti in un assedio mortale senza beni di prima necessità. Come alleviare una situazione così drammatica? Solo attraverso il cessate il fuoco e l’accesso immediato di aiuti umanitari nelle zone isolate da tempo«. »L’Italia vuole essere pronta non appena si apre uno spiraglio politico«, sottolinea il ministro. »Domani ospiteremo a Roma una riunione convocata dall’Onu sull’accesso umanitario per definire alcune misure che possano mettere fine alle attuali gravissime e intollerabili violazioni del Diritto umanitario internazionale. Mi rivolgerò ai rappresentanti dei Paesi della regione in grado di svolgere un’opera di persuasione su tutte le parti in conflitto affinchè si possa immediatamente mettere fine alla mattanza di civili innocenti e procedere a una demilitarizzazione di scuole e ospedali«.

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