Egitto: un nuovo venerdì di proteste
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Egitto: un nuovo venerdì di proteste

Al Cairo le forze di sicurezza si preprarano a nuove manifestazioni indette dai sostenitori di Morsi. Chiuse piazza Tahir e Rabaa.

Egitto: un nuovo venerdì di proteste
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30 Agosto 2013 - 11.18


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Massiccia presenza di militari e forze di sicurezza al Cairo, a poche ore dalle nuove manifestazioni indette dai sostenitori del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi.

Sono state chiuse al traffico le piazze Tahrir e Rabaa, simbolo delle rivolte di questi tre anni, il viale del ministero della Difesa mentre i carri armati presidiano il palazzo presidenziale a Heliopolis.

La polizia sta sparando lacrimogeni a Mohandessin, a ridosso del cuore del Cairo, mentre una manifestazione dei pro-Morsi è stata dispersa con la forza ad Alessandria. Scontri e lacrimogeni si segnalano anche a Tanta.

L’Esercito egiziano ha avvertito che “alcuni gruppi armati hanno intenzione di camuffarsi da militari per sovvertire la pace, assaltare i cittadini e costruire un muro tra il popolo e le Forze Armate”. Lo ha affermato un comunicato pubblicato dall’agenzia ufficiale Mena. “Chiunque tra i dimostranti verrà sorpreso con indosso una uniforme verrà trattato secondo quanto prevede la legge”, recita il testo.

La tv di Stato egiziana ha annunciato l’arresto a Giza di Mohamed el Beltagy, ricercato numero uno tra i leader dei pro-Morsi ancora a piede libero.L’agenzia ufficiale Mena precisa che Beltagy “è stato catturato a Tersa”, un sobborgo di Giza, il governatorato che comprende le grandi Piramidi e abbraccia una parte considerevole del Cairo. Beltagy era apparso stamani in un video-messaggio – il secondo da quando è iniziata la sua fuga il 14 agosto – sul canale egiziano di al Jazeera, facendo appello alla mobilitazione generale per domani.

“Dovrebbe essere trasferito ora nel carcere di Tora”, affermano fonti della sicurezza citate dalla Mena: si tratta della stessa prigione dove è detenuta la guida dei Fratelli musulmani, Mohamed Badie, e che ha ospitato fino alla scorsa settimana Hosni Mubarak. Le parole di Beltagy in occasione dei funerali della figlia di 17 anni, Asma, uccisa nel corso dell’operazione di sgombero a Rabaa, aveva fatto commuovere il premier turco Recep Tayyp Erdogan.

Mentre i Fratelli musulmani hanno fatto appello alla mobilitazione generale domani “contro i golpisti” e invitato “gli ufficiali e i soldati onesti” a disobbedire “all’ordine di uccidere i loro fratelli egiziani”. L’appello è stato lanciato dai leader fuggitivi Mohamed Beltagy (poi arrestato) e Essan e Eryan in video su Al Jazira-Misr.

“Gli egiziani devono scendere in tutte le strade e tutte le piazze contro questi golpisti che stanno portando il Paese nell’abisso”, recita l’appello in due distinti video di Beltagy e Eryan, vicepresidente del partito Giustizia e libertà (Fjp), pubblicato negli stessi minuti della messa in onda da un sito della Confraternita. Beltagy ed Eryan sono considerati i “most wanted” tra i leader dei Fratelli ancora in fuga. Parlano seduti in una stanza dalle pareti bianche. Rasati, camicia stirata, sembrano in buone condizioni di salute. Sono entrambi ricercati per incitamento alla violenza e a compiere atti di sabotaggio.

“I manifestanti non accettino provocazioni”, è il monito della Confraternita per le manifestazioni annunciate a partire da domani. Le forze di sicurezza egiziane sono in stato di massima allerta da ieri, con il piano del ministero dell’Interno che dovrebbe scattare già oggi. Domani – venerdì – il coprifuoco inizierà alle 19 e non alle 21.

E l’Alleanza delle formazioni pro-Morsi in una conferenza stampa trasmessa dalle tv arabe, alla vigilia della “mobilitazione di massa” indetta per domani, sottolinea che “da sabato inizieremo la disobbedienza civile e organizzeremo nuovi sit-in fino a che non saranno accettate le nostre richieste”. Intanto Il ministro per i Beni archeologici, Mohamed Ibrahim, ha dichiarato lo stato di emergenza per musei e siti turistici d’Egitto in vista delle manifestazioni di domani dei pro-Morsi. Il ministro ha garantito che “resteranno aperti” e che in caso di tentativi di attacco scatterà un piano per la “sicurezza dei visitatori”.

Mentre sono “oltre 4.000 i Fratelli musulmani in carcere, tra loro 300 donne” secondo quanto afferma un avvocato incaricato della difesa dei pro-Morsi arrestati, Ali Kamal. L’ultimo bilancio ufficiale, della scorsa settimana, parlava di oltre 1.800 detenuti. Solo nelle ultime 24 ore, afferma l’agenzia ufficiale Mena, sono stati arrestati 103 membri della Confraternita arrestati in tutto l’Egitto.

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