L'attentatore di Boston rischia la pena di morte
Top

L'attentatore di Boston rischia la pena di morte

Sulla testa del 19enne ceceno pendono 30 capi d'accusa, anche per uso di armi distruzione di massa. La bomba realizzata col fratello causò 3 morti e 260 ferti.

L'attentatore di Boston rischia la pena di morte
Preroll

Desk2 Modifica articolo

28 Giugno 2013 - 09.26


ATF

Un gran jury federale ha oggi formalmente incriminato Dzhokhar Tsarnaev, il giovane ceceno accusato dell’attentato alla maratona di Boston del 15 aprile: ha sollevato contro di lui 30 capi d’accusa, tra cui uso di armi di distruzione di massa e omicidio di tre persone, reati per cui è prevista la pena di morte.

La lunga lista di incriminazioni copre però non solo l’attentato, ma anche la fuga di cui Tsarnaev, che ha 19 anni, si reso protagonista, assieme a suo fratello Tamerlan, con cui ha realizzato e ha collocato le due bombe artigianali che causarono la morte di tre persone e il ferimento di altre 260.

Una fuga che ha innescato una caccia all’uomo durissima, in cui un poliziotto è stato ucciso dai due fratelli che tentava di fermare, e in cui Tamerlan è rimasto gravemente ferito in uno scontro a fuoco con la polizia ed ed poi morto anche perché suo fratello Dzhokhar gli è passato sopra con l’auto per sfuggire alla sparatoria con gli agenti. Dzhokhar riuscì però ad allontanarsi e dileguarsi per molte ore, in cui di fatto Boston venne messa in stato di assedio dalla polizia, finché il fuggiasco non venne scovato, il 19 aprile, di sera, in una imbarcazione tirata in secco nel giardino di una casa di Watertown, a pochi chilometri dal centro della città.

Anche lui era gravemente ferito, e da allora è rimasto rinchiuso nell’ospedale di un carcere a Boston, dove è stato curato. In quella imbarcazione è stata peraltro ritrovata una sorta di confessione, un foglietto scritto di pugno da Dzhokhar in cui si può leggere che “le bombe di Boston sono per vendicare gli attacchi degli Usa contro i musulmani in Afghanistan e in Iraq”, perché “attaccare un musulmano vuol dire attaccare tutti i musulmani”.

Parte delle incriminazioni formalizzate oggi al tribunale federale di Boston a Dzhokhar Tsarnaev – contenute in un documento di 74 pagine – erano già state anticipate formalmente tre giorni dopo la sua cattura, quando un giudice è andato di persona all’ospedale Beth Israel Deaconess dove era ricoverato prima che venisse trasferito al nosocomio del carcere.

Native

Articoli correlati