I rapporti tra Israele e Stati Uniti sul fronte Iran sono ancora tesi. L’amministrazione americana non vede di buon occhio le intenzioni di Netanyahu di intervenire su Tehran, mentre il governo israeliano crede che gli sforzi americani per convincerli a non intervenire siano più grandi di quanto non siano quelli per convincere l’Iran a rallentare il processo atomico. E Netanyahu, attaccato dall’opposizione centrista in parlamento, risponde: “Il vero esame di una leadership è proteggere gli interessi, anche quando si va incontro a dissapori con gli amici, anche quelli migliori. Questo è ciò che ho fatto e che continuerò a fare per lo stato di Israele e la sicurezza dei suoi cittadini”.
“Al momento, l’interesse maggiore di Israele è impedire all’Iran di ottenere una dotazione nucleare. Una dotazione nelle mani di una nazione che si richiama alla distruzione di Israele e che ha ogni intenzione di raggiungere questo obiettivo”, ha aggiunto il premier israeliano durante al conferenza stampa che l’ha visto impegnato in un confronto con il suo omologo bavarese Horst Seehofer. E tutto questo mentre Ehud Barak, il ministro della difesa di Israele, dovrà incontrare il segretario della difesa americana Leon Panetta, proprio per tentare di ricomporre le divergenze sempre più grandi tra i due Paesi, proprio sulla questione Iran.
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Argomenti: israele