Italiano rapito in Sudan. Frattini: "Ci sono delle piste"
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Italiano rapito in Sudan. Frattini: "Ci sono delle piste"

Francesco Azzarà, 34 anni, amministrava un Centro pediatrico di Emergency nella martoriata regione del Darfur.

Italiano rapito in Sudan. Frattini: "Ci sono delle piste"
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16 Agosto 2011 - 16.55


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Un operatore italiano di Emergency è stato rapito in Darfur. Si tratta di Francesco Azzarà, 34 anni, al lavoro nel centro pediatrico che la Ong italiana ha aperto in Sudan nel luglio 2010. Il rapimento – riferisce Emergency – é avvenuto sabato scorso, alle 17 ore locali.
Nazzarà è stato prelevato a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l’aeroporto della città.


Lavorava come amministratore nel Centro pediatricodi Nyala

Il rapito, Francesco Azzarà, è alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico di aperto in città nel luglio del 2010.
Francesco Azzarà fa parte da tempo dell’organizzazione di Emergency nell’ambito della quale si occupa di amministrazione.
I genitori di Azzarà vivono a Motta San Giovanni, un centro a circa 30 chilometri da Reggio Calabria, e sono pensionati dopo avere gestito per molti anni un bar.
Ad avvertirli del rapimento del figlio è stata stata la scorsa notte la Farnesina tramite i carabinieri. Emergency “ha immediatamente attivato in Darfur e a Khartoum tutti i contatti a sua disposizione ed ha altresì informato il Ministero degli Affari Esteri italiano”.


Emergency chiede la liberazione

Un team di Emergency, inoltre, sta seguendo gli sviluppi della situazione ed è in costante contatto con la famiglia, le autorità sudanesi e quelle italiane. Emergency chiede la liberazione immediata di Francesco Azzarà ed auspica piena collaborazione di tutti coloro che possano aiutare ad arrivare a un esito positivo di questa vicenda.


Frattini: “Ci sono delle piste”

La Farnesina conferma il rapimento dell’operatore di Emergency, chiede il silenzio stampa e assicura che il ministro degli Esteri Franco Frattini “sta seguendo personalmente gli sviluppi della vicenda”.
Lo riferisce una nota della Farnesina assicurando che sono stati attivati “tutti i canali disponibili presso le autorità locali per una soluzione della vicenda”.
Il ministro Frattini dice che ci sono dlele piste precise da seguire e l’Unità di Crisi della Farnesina, in stretto contatto con Emergency e la missione Onu in Darfur (Unamid) e in pieno coordinamento con l’Ambasciata a Khartoum, ha attivato tutti i canali disponibili presso le Autorità locali per una soluzione della vicenda.
Ma, d’accordo con Emergency, con cui si mantiene un collegamento continuo, la Farnesina chiede il silenzio stampa per facilitare la liberazione di Azzarà.

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