Mondiali, parla l'invasore (italiano) con la bandiera arcobaleno: "Ho detto a Infantino che non lo farò più"
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Mondiali, parla l'invasore (italiano) con la bandiera arcobaleno: "Ho detto a Infantino che non lo farò più"

"La chiamerò `The last dance´ la mia ultima corsa in un campo di gioco, ho voluto mandare messaggi importanti per me che ho vissuto sulla mia pelle nei mesi scorsi".

Mondiali, parla l'invasore (italiano) con la bandiera arcobaleno: "Ho detto a Infantino che non lo farò più"
Mario Ferri durante l'invasione di campo in Portogallo-Uruguay
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29 Novembre 2022 - 14.25


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A Qatar 2022, è andata in scena la prima invasione di campo. Si tratta, ancora una volta, di Mario Ferri che ieri sera ha invato a invaso il campo nel corso della partita dei Mondiali in Qatar Portogallo-Uruguay, con una bandiera arcobaleno e una maglietta a sostegno delle donne iraniane e dell’Ucraina. Subito bloccato dagli steward, Ferri è stato poi arrestato e quindi rilasciato. Lo stesso Ferri, già autore di altri gesti clamorosi in passato, ha raccontato al sito brasiliano Globoesporte di aver ricevuto la visita del presidente della Fifa Gianni Infantino. 

«Quando mi hanno arrestato, Infantino è sceso e mi ha chiesto `Perché? Perché?´ Si è ricordato delle mie altre invasioni ai Mondiali. Io gli ho detto: `Perché abbiamo giocato a guardie e ladri. 5000 contro di me´». Ferri ha poi rivelato di aver «firmato una dichiarazione dicendo che non l’avrei fatto più. Ma mi hanno permesso di guardare le partite». «Ho chiesto: `Posso restare per guardare le partite? Mi hanno detto: ´Sì, sei il benvenuto. Puoi restare in Qatar. Hanno capito bene il messaggio’», hanno detto.

 Successivamente, Ferri ha scritto un lungo posto su Instagram per rivendicare il suo gesto. «La chiamerò `The last dance´ la mia ultima corsa in un campo di gioco, ho voluto mandare messaggi importanti per me che ho vissuto sulla mia pelle nei mesi scorsi. Un messaggio per l’Iran dove ho amici che soffrono, dove la donna non viene rispettataà Il mondo deve cambiare, lo possiamo fare insieme con gesti forti, che vengono dal cuore, con coraggio. La Fifa ha vietato le fasce da capitano con l’arcobaleno e le bandiere per i diritti umani sugli spalti, hanno bloccato tutti, ma non me, come un Robinhood 2.0 ho portato il messaggio del popolo. Vogliamo un mondo libero che rispetta tutte le razze e tutte le idee». 

Quindi Ferri rivela si essere «stato un mese in guerra a Kiev come volontario e ho visto quanto quel popolo stia soffrendo. Vogliamo la pace. In Ukraina, slava Ukraina». Grazie per tutti i messaggi d’amore che mi arrivano dal mondo, dall’Iran e dall’Ucraina. Infrangere le regole se lo si fa per una buona causa non è mai un reato”, ha concluso `il Falco´.

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