«Vecchio di merda»: così Cassano litigó con Garrone
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«Vecchio di merda»: così Cassano litigó con Garrone

Nell'ottobre del 2010 la violenta lite con Antonio Cassano, che accolse come un figlio alla Sampdoria. Dopo anni di ruggine i due erano tornati 'padre e figlio'.

Riccardo Garrone e Antonio Cassano
Riccardo Garrone e Antonio Cassano
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21 Gennaio 2013 - 22.53


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Tra i più dispiaciuti per la morte di Riccardo Garrone c’è sicuramente Antonio Cassano. Garrone lo accolse a Genova e alla Sampdoria come un figlio. E per il fantasista di Bari era diventato un secondo padre. Ma come in tutte le buone famiglie c’è sempre qualcosa che non è andato bene. E’ bene ricordare che ultimamente il rapporto tra i due era tornato sui giusti binari, sul reciproco rispetto e con la promessa, forse, che a fine carriera Cassano sarebbe tornato a vestire la maglia blucerchiata.
Ma quell’ottobre del 2010 nessuno se lo potrà dimenticare. A Bogliasco tra Riccardo Garrone e Antonio Cassano andò in scena una violenta lite.

Il calciatore si era rifiutato di partecipare ad una serata organizzata da un club doriano nel corso della quale avrebbe dovuto ricevere anche un premio. Un rifiuto che aveva infastidito , e non poco, Riccardo Garrone.

Secondo quanto riportò anche la Gazzetta dello Sport Gli epiteti dell’exnumero 99 erano stati molto duri, addirittura censurabili. Più volte ha mandato a quel paese Garrone, definendolo un “vecchio di merda” e “figh’ de bocchin’”. Questa la ricostruzione del dialogo due:
Garrone: “Vorrei venissi con me a Sestri Levante per il premio «Rete d’argento». Basta che lo ritiri, puoi anche non fermarti a cena”
Cassano: “No. Io a Sestri Levante non ci vengo”
Garrone: “Perché?”
Cassano: “Perché no. Eh sì che io vado a prendere un premio in quella merda di albergo”
Garrone: “Ma chi credi essere?”
Cassano: “Perché alza la voce?”
Garrone: “Non dirmi che sto alzando la voce, con te non l’ho mai fatto e lo sai bene”.

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Una volta terminato l’incontro nell’ufficio di Riccardo Garrone la scena prosegui negli spogliatoi, con alcuni tifosi che sentivano le urla di Cassano. A termine di quella vicenda Riccardo Garrone firmò un documento che riportava anche: “Ho ascoltato una quantità innumerevole di insulti tra i quali ho percepito di sicuro dei sonori “vaffanculo”, “vecchio di merda”, e “bocchini” vari davanti ad alcuni giocatori, fra i quali Pazzini, Lucchini, Marilungo, Pozzi e Dessena, oltre ad altri tesserati. Parte di questo episodio è stata anche sottoscritta da Giorgio Ajazzone (team manager, n.d.r.) e da Alberto Marangon (responsabile della comunicazione, n.d.r.), i quali riferiscono sia sulla veemenza della reazione sia su alcuni degli specifici insulti”.

Una vicenda che rattristò molto Riccardo Garrone, che si vide tradito da uno dei ‘suoi figli’, fino allo scorso anno quando Cassano (che alcuni giorni dopo la vicenda aveva presentato le sue scuse) e Riccardo Garrone decisero di tornare una ‘famiglia’.

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