Doping, Armstrong risponde: non ci sono prove
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Doping, Armstrong risponde: non ci sono prove

Il sette volte vincitore del Tour de France ha chiesto all'Agenzia antidoping Usa di far cadere le accuse contro di lui per mancanza di prove.

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23 Giugno 2012 - 10.15


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Lance Armstrong non ci sta a passare per dopato e parte al contrattacco. Il sette volte vincitore del Tour de France ha chiesto all’Agenzia antidoping Usa di far cadere le accuse contro di lui per mancanza di prove. In una lettera al Washington Post l’avvocato del ciclista americano, Robert Luskin, sostiene sostiene che l’Agenzia non ha fornito prove sufficienti per sostenere le tesi del doping.

L’agenzia, la Usada, la scorsa settimana aveva presentato una denuncia contro il ciclista, accusandolo di aver fatto uso di doping dal 1996 fino 2011. Un’accusa che se comprovata potrebbe fargli perdere ad Armstrong le sue sette vittorie al Tour de France. Armstrong, fin dall’inizio respinto ogni addebito, perché afferma che non ci sono prove sufficienti che avvalorino il ricorso al doping da parte del suo assistito. L’Usada aveva aperto una procedura formale nei confronti di Armstrong lo scorso 13 giugno, sostenendo che in alcuni campioni di sangue prelevati al ciclista nel 2009 e nel 2010 sono “perfettamente compatibili con manipolazioni sanguigne, incluso l’uso di Epo o di trasfusioni”.

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