Lo studio: vaste code di elio rilevate sull'esopianeta Hat-P 32b
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Lo studio: vaste code di elio rilevate sull'esopianeta Hat-P 32b

Fuoriuscita di gas dal pianeta Hat-P 32 b. La scoperta, che aggiunge nuovi tasselli l'interazione tra stelle e corpi celesti, pubblicata su Science Advances

Lo studio: vaste code di elio rilevate sull'esopianeta Hat-P 32b
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13 Giugno 2023 - 09.21


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Gli astronomi hanno recentemente rivolto la loro attenzione all’esopianeta Hat-P 32b, appartenente alla categoria dei “Gioviani caldi” o Hot Jupiter, e hanno fatto una scoperta sorprendente. Utilizzando il telescopio Hobby-Eberly in Texas, gli studiosi hanno osservato una situazione unica: l’atmosfera di Hat-P 32b è in fuga nello spazio, creando vistose code di gas elio che si estendono per oltre 50 volte il raggio del pianeta stesso.

Hat-P 32b è un gigante, con dimensioni che superano quasi il doppio di quelle di Giove, ed orbita attorno alla stella Hat-P 32, che si trova a circa 950 anni luce dalla Terra ed è di natura binaria. La perdita dell’atmosfera di questo pianeta ha generato un fenomeno spettacolare, con le code che oscillano avanti e indietro in relazione al movimento del corpo celeste.

La fuga di materiali da un pianeta può essere causata da due processi principali: una collisione che genera detriti e polveri, oppure il calore emanato dalla stella che fornisce energia all’atmosfera planetaria, facendola disperdere nello spazio. Le code di Hat-P 32b erano state osservate in passato, ma solo ora è stato possibile stimarne le dimensioni grazie all’utilizzo del telescopio Hobby-Eberly, che ha permesso agli astronomi di monitorare l’intera orbita del pianeta e integrare dati da altre ricerche.

Gli studiosi ipotizzano che la fuga di elio da Hat-P 32b sia causata dalla stella, che “fa bollire” l’atmosfera del pianeta, portando ad un suo espandersi e a una successiva fuga dalla sua attrazione gravitazionale.

Il telescopio Hobby-Eberly, dotato dello spettrografo Habitable-Zone Planet Finder, offre un’ottima capacità di studio delle atmosfere degli esopianeti. Grazie alla sua posizione e alla capacità di osservare nel vicino infrarosso, è in grado di analizzare approfonditamente il cielo, consentendo di effettuare osservazioni su lunghe scale temporali.

Caroline Morley, co-autrice dello studio, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta per la comprensione dell’interazione tra esopianeti e stelle. Grazie alle misurazioni precise dei gioviani caldi come Hat-P 32b, è possibile applicare quanto appreso ad una vasta gamma di pianeti, contribuendo alla nostra conoscenza di questi affascinanti mondi.

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