L'infettivologo Di Perri: "Non vedo l'ora di vaccinare i miei tre figli"
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L'infettivologo Di Perri: "Non vedo l'ora di vaccinare i miei tre figli"

Il primario dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino e padre di 3 bambini di 6, 8 e 10 anni: "Ci sarà un dosaggio pari a un terzo rispetto a quello destinato ad altre fasce d'età"

L'infettivologo Di Perri: "Non vedo l'ora di vaccinare i miei tre figli"
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25 Novembre 2021 - 09.39


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A breve dovrebbe arrivare l’autorizzazione dall’ Ema per far vaccinare i bambini fra i 5 e gli 11 anni.
Giovanni Di Perri, direttore della Scuola di specializzazione in malattie infettive dell’università di Torino e primario all’ospedale Amedeo di Savoia, è pronto a vaccinare i suoi figli di 6, 8 e quasi 10 anni contro Covid-19.


In un’intervista mentre è atteso per oggi il via libera dell’Agenzia europea del farmaco Ema alla versione under 12 del Comirnaty* di Pfizer/BioNTech, con dosaggio pari a un terzo di quello destinato alle altre fasce d’età – spiega che i suoi piccoli hanno acconsentito a farselo somministrare: “Come condizione chiedono che non sia io a fare l’iniezione – racconta – L’unica volta che li ho vaccinati io, per la varicella, li ho dovuti inseguire con la siringa per tutta la casa.


Meglio un’autorità extra familiare. Il camice crea la giusta dose di soggezione”. “La mia figlia più grande ha 9 anni e mezzo ed è molto informata sulla pandemia. Non ha avuto problemi ad accettare il vaccino – dice l’esperto – Il maschio di 8 anni è più ribelle, ma si è fatto trascinare, così come la bambina di 6.


Dopo avranno un regalino, ma non hanno paura e io non vedo l’ora che arrivi il loro turno”. Qualche timore? “Ma no – risponde – Quello contro il Covid sarà il vaccino più leggero che avranno fatto nella loro vita.
Esattamente come i loro coetanei, hanno un curriculum vaccinale già lungo un chilometro, che comprende ben 4 vaccini a virus vivo, anche se ovviamente attenuato: morbillo, parotite, rosolia e varicella.


L’antitetanica contiene un po’ di alluminio, che fa dolere il sedere. Altri vaccini fino a poco tempo fa venivano incubati nelle uova di pollo e avevano proteine che potevano causare allergie. Il vaccino contro il Covid invece è semplicissimo. Non ha altro che un pezzettino di Rna, sale, colesterolo e saccarosio, cioè zucchero”.

“Variante Delta 30% più virulenta anche in età pediatrica”

“Nessuno è mai contento quando deve intervenire sui bambini – riconosce Di Perri – ma contro il coronavirus, che ci piaccia o no, anche loro prima o poi dovranno immunizzarsi. Questo virus resterà tra noi.
Vaccinandoli adesso gli facciamo il regalo di una memoria immunitaria che durerà a lungo nella vita”. Più che negli adulti? “Le cellule della loro memoria immunitaria sono più efficienti – sottolinea l’infettivologo – E poi purtroppo il Covid entrerà nel calendario vaccinale di tutti noi.

Meglio anticipare i tempi. Sarà un bene per loro e per la comunità”, perché se “è vero che abbiamo meno casi di altri Paesi, il nostro è un equilibrio fragile. Immunizzare i bambini li proteggerà dalle conseguenze del Covid, che alla loro età sono più rare, ma esistono, e amplierà lo schermo che i vaccini ci offrono contro la pandemia”.

“Gli effetti collaterali – rassicura il medico – saranno lievi come per gli adulti. Loro non sono diversi, se la caveranno eventualmente con un po’ di dolore al braccio e di febbre. Le miocarditi sono rare e recedono facilmente.
Non sono più frequenti di quelle causate dal Covid”, malattia causata da un patogeno, Sars-CoV-2, che con la variante Delta “ha una virulenza maggiore del 30% anche in età pediatrica – avverte – Siamo in un momento cruciale. Non dobbiamo mollare proprio adesso”, esorta lo specialista.

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