La no-vax Donato ancora contro il green pass: "Scientificamente infondato e discriminatorio"
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La no-vax Donato ancora contro il green pass: "Scientificamente infondato e discriminatorio"

L'europarlamentare eletta con la Lega e ora indipendente perché considera Salvini troppo poco negazionista lancia nuove accuse verso un sistema che ha evitato migliaia di morti grazie al rigore

L'europarlamentare della Lega Francesca Donato
L'europarlamentare della Lega Francesca Donato
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19 Novembre 2021 - 19.47


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Una negazionista e no vax convinta che troppe volte è chiamata in tv nel nome dell’audience perché con la sua sfrontatezza scientifica pretende di parlare alla pari con primari e scienziati dall’alto delle sue convinzioni smentite dalla medicina ufficiale.

“La presenza sul web di migliaia di green pass validi è una enorme falla nella sicurezza digitale del sistema causata dalla mancanza della necessaria struttura di controllo prevista dal regolamento UE n. 2021/953, l`EU gateway”.

Lo afferma l’europarlamentare indipendente Francesca Donato commentando la presenza di numerosi certificati vaccinali italiani all’interno di una nota piattaforma per scaricare dati e film su internet.

“Dopo la diffusione sul web di green pass validi attribuiti a Hitler o ad altri personaggi storici o di fantasia – spiega la deputata europea – adesso è possibile trovare facilmente in rete una marea di certificati verdi di ignari cittadini italiani, autentici e con i dati sensibili pienamente visibili. La notizia peggiore è che ci sono interi archivi compressi raccolti da personale che li manipola quotidianamente probabilmente con l’intento di commettere illeciti. Oltre che scientificamente infondato e ingiustificatamente discriminatorio, il Green pass è incardinato in un sistema che viola le norme italiane ed europee in tema di protezione dei dati sensibili, come già segnalato dal Garante per la Privacy. Infatti, malgrado il regolamento Ue lo proibisca espressamente, sono stati creati dei database con i dati sanitari di milioni di cittadini, oggi diffusi sul web alla mercé di chiunque. E a livello europeo, manca la struttura che dovrebbe gestire il tutto con standard elevati di sicurezza e intervenire rapidamente per disabilitare immediatamente i certificati resi pubblici. L’unica cosa da fare oggi, perlomeno in Italia, è azzerare tutto e ripensare integralmente la strategia di contrasto al Covid19″, conclude Donato.

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