Galli ricorda Gino Strada: "Amici fin dall'università, aveva ancora molto da dare"
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Galli ricorda Gino Strada: "Amici fin dall'università, aveva ancora molto da dare"

L'infettivologo dell'ospedale Sacco: "Abbiamo condiviso gli anni della nostra gioventù, anni in cui ci si impegnava molto, ci si prendeva molto sul serio e si pensava di poter cambiare il mondo"

Massimo Galli
Massimo Galli
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13 Agosto 2021 - 19.09


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 Gli anni di università insieme, gli amici comuni, i dibattiti e i confronti professionali in occasione delle epidemie, da Ebola fino a Covid: così l’infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano, Massimo Galli, ricorda l’amico Gino Strada.

”Si intuiva da tempo che non stesse bene, ma è stato comunque un evento improvviso”, racconta Galli, dicendosi ”molto dispiaciuto e rammaricato per una morte assolutamente prematura: è un vero peccato che se ne sia andato così presto, aveva ancora molto da poter fare”.

Il fondatore di Emergency e il primario delle Malattie infettive del Sacco si sono conosciuti ai tempi dell’università, nonostante Strada fosse maggiore di età. ”Lui era del ’48, io sono del 51, però io ero avanti un anno, quindi ci si è trovati abbastanza vicini anche durante il corso dell’università”, racconta Galli, subito dopo aver chiuso una telefonata con un’amica comune, ricordando ”momenti vissuti insieme a quella grande figura che era Gino Strada, una delle intelligenze più vivaci che io abbia mai incontrato”. 

 Oltre allo studio della medicina i due hanno condiviso ”gli anni della nostra gioventù, anni in cui ci si impegnava molto, ci si prendeva molto sul serio e si pensava di poter cambiare il mondo. Poi il mondo non è cambiato sto granché: in qualche cosa è cambiato anche in peggio ma in qualche cosa – e il suo lavoro ne è testimonianza – anche in meglio”, sottolinea l’infettivologo che di Strada tiene a ricordare: ”Lui ha contribuito in modo veramente molto rilevante a migliorare la vita di molte persone particolarmente sfortunate e a cercare di rimediare storture clamorosamente evidenti in alcuni dei luoghi del mondo più sfavoriti in assoluto. Ha fatto un incredibile percorso che ha portato a questa importante realtà che è

Emergency”.

I rapporti tra Strada e Galli negli ultimi anni si erano andati diradando: ”Sia io che lui siamo due animali da lavoro, quindi da parecchio tempo non c’era più spazio per la convivialità, ma ci sentivamo almeno una volta all’anno e non per gli auguri di Natale.

Durante l’epidemia di Ebola ha voluto il mio parere su una serie di questioni e anche durante quest’ultima storia (la pandemia da Covid, ndr) ci siamo sentiti più volte”.

 Nonostante si trattasse di telefonate di lavoro, ”tutte le volte che lo sentivo era un piacere, era ricordarsi attraverso di lui degli anni in cui eravamo giovani e di tutta una serie di ricordi e vissuti piacevoli”. Uno in particolare è caro a Massimo Galli: il matrimonio di Gino Strada con Teresa Sarti, cofondatrice e presidente di Emergency, morta nel 2009.

“Lui è stato uno dei primi di noi a sposarsi, era avanti anche in quello! E lo ha fatto con una grande donna, Teresa”, sottolinea il primario, riferendo che all’epoca delle nozze il fondatore di Emergency ”avrà avuto 25 anni, io quindi 22. E in un periodo in cui eravamo tutti molto impegnati e convinti di voler cambiare il mondo, questa cosa del matrimonio ci sembrava veramente da grandi, avevamo anche da fare delle osservazioni ideologiche”. E così alle nozze a Milano tra Strada e Sarti ”ci si guardava con l’aria di dire ‘è una festa o cos’è?’, racconta Galli, per cui l’episodio ”visto adesso attraverso la lente degli anni passati” rappresenta ”un punto esclamativo di quanto fossimo giovani”.

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