Lo studio conferma: per fermare la formazione di varianti bisogna rallentare la circolazione del virus
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Lo studio conferma: per fermare la formazione di varianti bisogna rallentare la circolazione del virus

È il risultato di uno studio frutto del lavoro congiunto di Istituto Superio di Sanità, Ministero della Salute, Aifa e Inail che ha indagato sulle varianti presenti in Italia

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16 Marzo 2021 - 16.49


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In uno studio frutto del lavoro congiunto di Istituto Superio di Sanità, Ministero della Salute, Aifa e Inail con al centro le varianti di Covid-19 (Variant of Concern, Voc), si evidenzia come “la circolazione prolungata di Sars-CoV-2 e il meccanismo naturale di accumulo di errori durante la replicazione virale generano la comparsa di varianti virali. Di esse solo alcune – le Voc, appunto – destano preoccupazione per la salute pubblica”.
Sebbene sia ancora in corso di valutazione la possibilità che alcune Voc siano associate ad un quadro clinico più grave o se colpiscano maggiormente alcune specifiche fasce di popolazione, è noto, invece, che l’aumentata circolazione, per esempio, della variante cd. inglese (Voc 202012/01, denominata anche B.1.1.7), caratterizzata da una maggiore capacità diffusiva, può determinare un incremento significativo del numero di ospedalizzazioni, con conseguente impatto sui sistemi sanitari.
Al momento, si legge nella nota Inail, sono state segnalate tre varianti che destano particolare preoccupazione: quella inglese già menzionata, la ‘sudafricana’, 501Y.V2 (denominata anche B.1.351) identificata in Sudafrica e la ‘brasiliana’ P1 con origine in Brasile.
Mentre in Italia si stanno attuando indagini per accertare la presenza e la diffusione di queste varianti e la campagna vaccinale anti-Covid-19 è attualmente in corso, sono sorti diversi quesiti sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni sostenute da varianti di Sars-CoV-2 sia di tipo non farmacologico sia di tipo farmacologico. In generale, si può affermare che una drastica riduzione della circolazione virale nella popolazione sia in grado di prevenire la diffusione delle Voc già note e il potenziale sviluppo di ulteriori nuove varianti.

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