L'immunologa Viola: "I dati Usa confermano che i vaccini sono sicuri anche per le donne incinte"
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L'immunologa Viola: "I dati Usa confermano che i vaccini sono sicuri anche per le donne incinte"

L'immunologa: "Nelle donne che sono state coinvolte nelle analisi (1.815) - dettaglia la scienziata - sono stati riportati 154 casi di reazioni. Il 74% di queste non sono collegate alla gravidanze"

Immunologa Viola
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5 Marzo 2021 - 14.47


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L’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola ha confermato che dagli Usa stanno arrivando i primi dati che confermano il profilo di sicurezza dei vaccini a mRna anche per le donne in gravidanza. 
“Come sappiamo – ricorda – quando i vaccini Pfizer e Moderna sono stati approvati non avevamo dati sugli effetti in gravidanza e allattamento. Avevamo a disposizione i dati preclinici che ci tranquillizzavano e la conoscenza dell’immunologia che ci ha permesso di dire che questi vaccini possono essere utilizzati senza problemi durante l’allattamento. Per la gravidanza, mentre si è da subito detto con forza che non c’è nessun legame tra questi vaccini e la fertilità (ancora oggi mi scrivono diverse persone che temono che i vaccini possano mettere a rischio gravidanze future: non è così!), si è scelto un atteggiamento di cautela, dicendo che la vaccinazione è possibile anche in gravidanza e suggerendo di valutare caso per caso, sulla base dello stato di salute e del rischio di contrarre l’infezione. Ora arrivano i primi dati dagli Usa che confermano il profilo di sicurezza dei vaccini a mRna anche in gravidanza”.
“Nelle donne che sono state coinvolte nelle analisi (1.815) – dettaglia la scienziata – sono stati riportati 154 casi di reazioni. Il 74% di queste non sono collegate alla gravidanze e includono i classici sintomi post-vaccino (dolore localizzato al braccio, mal di testa, stanchezza…). Ci sono stati 42 casi di aborto spontaneo, del tutto attesi dal punto di vista statistico, considerando che la frequenza di tali eventi nelle donne” è del “9-17% tra i 20-30 anni”, diventando “circa il 20% a 35 anni, 40% a 40 anni e fino all’ 80% intorno ai 45 anni”. In conclusione, stando a queste prime informazioni “la vaccinazione in gravidanza sembra quindi confermarsi sicura. La raccolta di dati e le analisi naturalmente procedono”.

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