Il chirurgo di Humanitas: "Il virus circola più di prima, ci vuole tanta cautela ma niente panico"
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Il chirurgo di Humanitas: "Il virus circola più di prima, ci vuole tanta cautela ma niente panico"

Paolo Spada commenta il bollettino Covid: "Oggi potremmo avere il doppio dei positivi che contiamo, allora erano almeno 10 volte tanto, e le condizioni degli ospedali erano assai peggiori"

Paolo Spada, chirurgo di Humanitas
Paolo Spada, chirurgo di Humanitas
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8 Ottobre 2020 - 14.22


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“Primo: niente panico. Secondo: lo sapevamo. Terzo: sta capitando a tutti i Paesi, anzi a loro prima che a noi. Quarto: non sta succedendo l’apocalisse nemmeno a loro. Quinto: noi partiamo meglio, sfrutteremo il vantaggio. Del resto, se ci è andata meglio finora, non è un caso. Andrà meglio anche andando avanti”.
Di fronte ai dati dei nuovi contagi da Sars-CoV-2 invita alla calma Paolo Spada, chirurgo di Humanitas che ogni giorno commenta il bollettino Covid sulla pagina social ‘Pillole di ottimismo’ lanciata dal virologo italiano negli Usa Guido Silvestri. Serve attenzione, avverte, ma non dobbiamo avere paura.
L’esperto definisce i numeri di ieri 7 ottobre un “nuovo ‘scalino’ a salire, un po’ come quello di giovedì scorso. Speriamo cioè che i prossimi giorni si stabilizzi un po’ prima di salire ancora”, ma “ciò premesso – continua Spada in un post pubblicato a tarda sera – non ho voglia di fare polemiche sui servizi territoriali che arrancano, sui tamponi che non si fanno, sulle code ai drive through, sui vaccini antinfluenzali che non arrivano, sulle Regioni che potevano prepararsi un po’ meglio, e su quelle che dicono che va tutto bene anche se non è vero. Stasera glissiamo su tutto” perché “ho davvero di meglio da fare. Ed è in primis parlare al cuore delle persone più vulnerabili, quelle che si sono già spaventate a morte con questi numeri, quelle che non ci dormiranno stanotte e che già risentono le sirene delle ambulanze, l’isolamento e la tragedia”.
“A voi ripeto stasera quel che diciamo, serenamente, da tempo: non sono questi i numeri che avevamo a marzo o ad aprile”, osserva il medico. “Oggi potremmo avere il doppio dei positivi che contiamo, allora erano almeno 10 volte tanto, e le condizioni degli ospedali erano assai peggiori. Ora le cure sono migliori, gli effetti della malattia meno gravi, i rischi decisamente più contenuti. Quindi lo ripeto col massimo della sincerità: non c’è da avere paura”.

Piuttosto, “c’è da fare tutti quanti ancora più attenzione. Il virus ora circola più di prima, come ci aspettavamo che succedesse, ed è il momento di aumentare ulteriormente la nostra cautela e precauzione. Non sarà per sempre: è questo il momento”.

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