Un gatto morde la proprietaria e muore: era infettato dal rarissimo Lyssavirus, tipico del pipistrelli
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Un gatto morde la proprietaria e muore: era infettato dal rarissimo Lyssavirus, tipico del pipistrelli

Prima di questo caso il Lyssavirus era stato rinvenuto una sola volta in un pipistrello del Caucaso nel 2002, senza che ne fosse mai stata confermata la capacità di infettare animali domestici o l'uomo.

Gatto -immagine d'archivio
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28 Giugno 2020 - 17.43


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Un fatto rarissimo: un gatto è risultato positivo al Lyssavirus, un raro virus tipico dei pipistrelli e diverso dalla rabbia classica. Il felino ha morso la proprietaria, residente ad Arezzo, ed è poi morto poco dopo. Prima di questo caso, questo specifico Lyssavirus era stato rinvenuto una sola volta, a livello mondiale, in un pipistrello del Caucaso nel 2002, senza che ne fosse mai stata confermata la capacità di infettare animali domestici o l’uomo.

Il Ministero della Salute si sta occupando del caso.
Il Centro di referenza nazionale per la Rabbia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha isolato, su un campione di cervello di gatto inviato dall’Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana, il Lyssavirus. Il campione era stato prelevato a seguito della morte del gatto. 

 La rabbia classica è generalmente trasmessa dai carnivori domestici e selvatici e gli ultimi casi erano stati segnalati in Italia nella volpe rossa, dal 2008 al 2011. L’Italia è ufficialmente indenne dal 2013. Sulla base dell’esperienza maturata da casi simili in altri Paesi, per virus analoghi – fanno sapere dal Ministero della Salute – la capacità di trasmissione dal serbatoio naturale a un’altra specie rappresenta un evento estremamente limitato, a cui non fa seguito una diffusione epidemica. Attualmente, non ci sono evidenze di trasmissione da animale a uomo.

 A titolo precauzionale, le persone che sono state a contatto con il gatto risultato positivo all’infezione sono state sottoposte a profilassi post-esposizione. Gli approfondimenti epidemiologici che richiedono la tipicità e la novità del caso, hanno determinato la costituzione presso il Ministro della salute, di concerto con la Regione Toscana, di un gruppo tecnico scientifico che si è già riunito, con la partecipazione di esperti e Istituzioni locali e nazionali.

 “Siamo in costante contatto con il Ministero per monitorare la situazione, che è sotto controllo – dice l’assessore al Diritto alla Salute Stefania Saccardi – Questa è la dimostrazione che il nostro sistema funziona bene, perché abbiamo individuato il caso immediatamente e messo subito in atto tutte le misure necessarie”.

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