Gli scienziati hanno trovato il gene del sesto senso
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Gli scienziati hanno trovato il gene del sesto senso

Si tratta di quella particolare capacità di percepire il movimento del nostro corpo nello spazio senza l'aiuto dei tradizionali cinque sensi

La traversée difficile Rene Magritte
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23 Settembre 2016 - 11.17


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Gli scienziati hanno individuato il gene del “sesto senso” che ci consente di percepire il movimento del nostro corpo nello spazio senza l’aiuto dei tradizionali cinque sensi, permettendoci ad esempio di camminare al buio o di usare una tastiera senza guardare.
La mutazione del gene, studiata finora solo nei topi, è stata osservata per la prima volta in due persone di 9 e 19 anni, accomunate da deformità scheletriche e da un’alterato senso del tatto. La scoperta, che sembra indicare una possibile origine genetica persino per la goffaggine, è pubblicata sul New England Journal of Medicine. Lo studio porta la firma di due neurologi dei National Institutes of Health (Nih) statunitensi, Carsten Bonnemann e Alexander Chesler, che sono rimasti letteralmente a bocca aperta quando hanno appurato che le due giovani sono portatrici di una rarissima mutazione così ‘catastrofica’ del gene legato alla propriocezione, chiamato Piezo2.
Nei topi, infatti, una simile condizione genetica era risultata incompatibile con la vita. La rarissima malattia delle due giovani non ha ancora un nome, ma è caratterizzata da scoliosi, escursioni anomale delle articolazione, movimenti scoordinati e percezioni tattili alterate. Bendate durante l’esecuzione di alcuni test, le due giovani hanno mostrato di non avere consapevolezza della posizione dei propri arti, di non riuscire a camminare senza inciampare e cadere e perfino di non avvertire sulla pelle il tocco di una spazzola o di un diapason in vibrazione.
Queste evidenze confermano che il gene Piezo2 è coinvolto nel tatto e nella coordinazione dei movimenti, mentre rimane ancora da scoprire il legame che unisce la sua mutazione alle deformità ossee. Due le possibilità: Piezo2 potrebbe giocare un ruolo importante nelle fasi dello sviluppo, oppure la mancanza di una corretta propriocezione potrebbe determinare una postura e dei movimenti scorretti responsabili a loro volta di un’anomala evoluzione dello scheletro. I neurologi, infine, non escludono che varianti differenti del gene Piezo2 possano determinare i diversi gradi di goffaggine osservati nelle persone.

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