Regionali in Liguria, Orlando resta il candidato in pectore ma per l'alleanza resta il nodo Renzi
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Regionali in Liguria, Orlando resta il candidato in pectore ma per l'alleanza resta il nodo Renzi

Il rebus delle elezioni regionali e del "campo largo" passa per la Liguria. La partita è ancora aperta, ma momenti di disgelo ci sarebbero stati.

Regionali in Liguria, Orlando resta il candidato in pectore ma per l'alleanza resta il nodo Renzi
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28 Agosto 2024 - 22.28


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Il rebus delle elezioni regionali e del “campo largo” passa per la Liguria. La partita è ancora aperta, ma momenti di disgelo ci sarebbero stati. E tra i partiti del centrosinistra qualcuno si aspetta che, a breve, arrivi la fumata bianca per il candidato in pectore dem Andrea Orlando, entro venerdì 30. Ufficialmente, però, il Movimento 5 Stelle tiene la barra dritta su alcune proprie condizioni.

Alle prese con grane interne e un logorante dibattito tra il leader Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo, che non aiuta il confronto con gli alleati, oggi è stato il capogruppo in Senato Patuanelli a ribadire la linea pentastellata, soprattutto sull’apertura al leader di Italia Viva. «Renzi chiede di mettere assieme voti e non i veti. Il problema è che, purtroppo per lui, non conquista voti, ma ne fa perdere», ha spiegato in un’intervista a Qn, parlando del possibile e contestato ingresso nel campo largo di Italia Viva e mandando un messaggio chiaro al Pd: «Esiste un campo progressista costituito da 5S, Pd, Avs», ha proseguito Patuanelli, spiegando però che il `niet´ non è a un’area moderata in sé. Il no quindi è proprio a Renzi.

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I contatti sono fitti, ma l’ufficialità manca. È ancora sul tavolo la candidatura del pentastellato Luigi Pirondini che ieri aveva scaldato gli animi, rinsaldando i paletti messi dal Movimento contro Renzi. Paletti che però – precisano dal territorio – potrebbero essere superati in qualche modo. Magari con una stretta sul programma e non mettendo simboli di Italia Viva in un’eventuale lista centrista.

In ogni caso, il nodo gordiano per alleanze e regionali resta Renzi. Che dal canto suo ha continuato a ribadire che sosterrà in tutte le regioni il campo progressista, ma senza veti o «abiure». Le lancette scorrono. Orlando attende, e oggi però detta la linea: «La sfida ligure è questa: toccherà al centrosinistra ripristinare la concorrenza e difendere la libertà di informazione. Difendere i principi liberali da quelli che pretendono di definirsi tali».

Elly Schlein ancora non ha proferito parola, ma tornerà a ore a partecipare ad alcuni eventi pubblici, partendo dalla festa dell’Unità. Intanto, avrebbe continuato a lavorare fuori dai radar anche per la Liguria, così come fatto dallo stesso Orlando, dopo aver già chiuso le intese in Umbria ed Emilia Romagna.

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Ad andare al voto infatti, prima di Natale, saranno tre regioni. Ed oggi si torna a parlare di election day. Un’unica tornata elettorale sarebbe vista di buon occhio dal sindaco di Ravenna e candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, perché potrebbe aiutare l’affluenza e la partecipazione elettorale. Sia l’Emilia sia la Liguria, hanno però già indetto il giorno del voto, rispettivamente il 17-18 novembre e il 27-28 ottobre. Quindi l’idea di fare un’unica tornata nazionale ad oggi sembra complessa.

«O si va tutti insieme o un mini-election day non ha alcun senso dal punto di vista delle economie che si devono mettere in campo». È l’opinione di Irene Priolo, presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna. «È evidente – ha aggiunto – che probabilmente c’è una qualche preoccupazione da parte del governo e ci sta chiedendo di andare insieme alla Liguria».

Anche per la regione Umbria sarebbe tecnicamente impraticabile fissare a ottobre, come la Liguria, le elezioni per eleggere il presidente della Regione e rinnovare l’Assemblea legislativa. La data più probabile resta quindi il 17 novembre, con l’Emilia Romagna, ma potrebbe essere valutato anche l’1 o il 2 dicembre. La Regione guidata da Donatella Tesei, centrodestra, non ha comunque ancora fissato il giorno del voto.

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