Romano Prodi commenta con amarezza le Europee: "Germania e Francia che conoscevamo non ci sono più"
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Romano Prodi commenta con amarezza le Europee: "Germania e Francia che conoscevamo non ci sono più"

Romano Prodi: ”In questa 'nuova' Europa non ci sono più la Germania e la Francia, almeno come le abbiamo conosciute per decenni. Sono state il motore dell'Unione, ma ora quel motore è in crisi. E questa rischia di essere una rivoluzione". 

Romano Prodi commenta con amarezza le Europee: "Germania e Francia che conoscevamo non ci sono più"
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11 Giugno 2024 - 08.32


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E’ un commento amaro quello di Romano Prodi, intervistato da La Stampa dopo le elezioni Europee che hanno stravolto i governi di Francia e Germania.

”In questa ‘nuova’ Europa non ci sono più la Germania e la Francia, almeno come le abbiamo conosciute per decenni. Sono state il motore dell’Unione, ma ora quel motore è in crisi. E questa rischia di essere una rivoluzione”. 

“Se guardiamo ai risultati complessivi siamo davanti ad una semplice correzione. In fondo i Popolari dovrebbero aver guadagnato 9 seggi, i Socialisti ne dovrebbero perdere 4 e invece i liberali di Macron ne dovrebbero perdere più di venti. La destra guadagna qualche punto, persino meno del previsto, Ursula perde una quindicina di seggi: dunque, un piccolo passo indietro, non grave. Il problema, la vera rivoluzione è che in questa ‘nuova’ Europa la Germania e la Francia non sono più insieme”.

“L’Europa si è sempre retta sulla spinta di due motori e quei due motori sono in crisi. Già da tempo avevamo una Germania e una Francia non più all’unisono come in passato. Ma improvvisamente Macron ha aperto il sacco, dando via libera forse a un governo Le Pen-Bardella. Di lui ho letto la storia politica su Le Monde: un tipo che ha una formazione coerente, di estrema destra. La Germania invece continuerà ad essere guidata dall’attuale governo di coalizione, a cui si accompagna però un rischio enorme: per la prima volta dopo decenni, potremmo avere una Francia e una Germania collocati su schieramenti diversi. Ma soprattutto – ecco il punto – con due idee diverse di Europa”.

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«Il Pd è ora dominante all’opposizione, dato di fatto che nessuno aveva previsto. Si immaginava che i Cinque stelle avrebbero avuto più della metà dei voti del Pd e invece scopriamo che sono molto meno della metà. Renzi, che aveva cercato il `soccorso rosso´ di Emma Bonino, non ce l’ha fatta. Tutte queste novità cambiano lo scenario. Abbiamo davanti un’opportunità straordinaria straordinaria che forse neppure Elly Schlein poteva immaginare si manifestasse così. Ora anche le alternative di centro sono disponibili». 

«La politica è intelligenza e flessibilità, mettere assieme i programmi che ci sono. Il Paese non ne può più delle differenze. Se costruisci un’alleanza sui grandi temi, le differenze personali perdono peso, perché c’è un disegno. Dissi tempo fa in un altro passaggio dell’intervista che poteva essere Elly la federatrice di tutta l’opposizione. Ora l’occasione si presenta: vedremo se vuole farlo e se saprà farlo». 

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