Europee, passo indietro di Elly Schlein: "Il mio nome non comparirà nel simbolo, era una proposta divisiva"
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Europee, passo indietro di Elly Schlein: "Il mio nome non comparirà nel simbolo, era una proposta divisiva"

Il nome di Elly Schlein non comparirà nel simbolo:«Ringrazio chi ha fatto quella proposta ma il contributo migliore che posso dare a questa squadra, lo posso dare correndo assieme alla lista. Questa proposta mi è sembrata più divisiva che rafforzativa».  

Europee, passo indietro di Elly Schlein: "Il mio nome non comparirà nel simbolo, era una proposta divisiva"
Elly Schlein
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22 Aprile 2024 - 15.46


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Elly Schlein, candidata alle Europee con il Pd, in una diretta Instagram ha annunciato che il suo nome non comparirà nel simbolo del partito. «E’ stato proposto di inserire il mio nome nel logo elettorale. Si è aperta una discussione ieri in Direzione e anche fuori. Ringrazio chi ha fatto quella proposta ma il contributo migliore che posso dare a questa squadra, lo posso dare correndo assieme alla lista. Questa proposta mi è sembrata più divisiva che rafforzativa».  

«Avevo voglia di condividere con voi alcune cose, la presentazione della meravigliosa squadra che abbiamo fatto per le europee. Abbiamo voluto una squadra aperta, plurale, che abbiamo voluto piena di competenze che attraversano il nostro partito e la società. Voglio ringraziare ancora Stefano Bonaccini, sarà affascinante correre insieme. Abbiamo vissuto stagioni nelle quali la composizione delle liste è stata più sofferta e traumatica, invece questa l’abbiamo costruita insieme, ci siamo presi per mano». 

«Rimarrò in Italia per mantenere un confronto, giorno dopo giorno, con Giorgia Meloni in Parlamento per discutere le politiche sbagliate del governo. Ormai siamo a un bivio. La nostra famiglia socialista è l’unico, vero, argine all’avanzata delle destre nazionaliste in Europa e spero di dare una mano a eleggere il più possibile le persone che si sono messe a disposizione nelle nostre liste».

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«Avremo bisogno di tutto il vostro supporto perché se insieme vinceremo questa sfida il futuro è già domani. La Rai? Sta diventando il megafono del governo, non è più servizio pubblico». 

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