Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega in Lombardia ed ex parlamentare, è uno dei 21 firmatari della lettera diretta a Matteo Salvini per criticare la linea del partito e l’idea di candidare il generale Roberto Vannacci. Intervistato da La Stampa, Grimoldi sottolinea ancora una volta la crisi in cui sono piombati il Carroccio e la leadership di Matteo Salvini.
«È normale che il congresso che dovrebbe decidere anche e soprattutto le linee politiche e programmatiche del partito, che nella lettera definiamo lacunose per usare un eufemismo, si svolga dopo le elezioni?».
«Una delle proposte di Afd è quella di togliere dalle scuole i bambini portatori di handicap. Ci rendiamo conto? Sono queste le cose che interessano alle partite Iva, ai lavoratori, ai pensionati? La Lega nasce come partito moderato: meno Stato, meno tasse, meno burocrazia. Oggi non capiamo più chi siamo. Abbiamo cambiato idea su tutto: sulla Fornero, sulle accise, sul canone Rai, sui vaccini, sui caselli autostradali aumentati tre volte in un anno. Sulla Russia forse stiamo chiarendo in queste ore che non siamo filo-putiniani. O vogliamo parlare del fatto che abbiamo messo 14 miliardi sul ponte di Messina invece che sulla sanità?».
«Da due anni io e altri diciamo di togliere il nome di Salvini dal simbolo, da due anni perdiamo tesserati e amministratori tutti i santi giorni», conclude precisando che non è solo colpa di Salvini ma anche « delle persone che lo circondano. Chiamiamolo cerchio magico, cerchio degli amici, cerchio dei nominati. Sicuramente cerchio di gente che non è stata scelta dalla base».
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