No agli arresti domiciliari per Ilaria Salis, l'opposizione incalza il governo Meloni. Schlein: "Schiaffo irricevibile"
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No agli arresti domiciliari per Ilaria Salis, l'opposizione incalza il governo Meloni. Schlein: "Schiaffo irricevibile"

Ruotolo (Pd): "L’Europa di Orban non è la nostra Europa. Ilaria Salis, la nostra concittadina, è di nuovo comparsa in aula a Budapest in catene e le hanno negato gli arresti domiciliari. Non dice nulla al suo amico Orban la presidente Meloni?"

No agli arresti domiciliari per Ilaria Salis, l'opposizione incalza il governo Meloni. Schlein: "Schiaffo irricevibile"
Ilaria Salis
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28 Marzo 2024 - 14.01


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Il tribunale ungherese ha negato gli arresti domiciliari a Ilaria Salis, che si trova da quasi 14 mesi in un carcere di Budapest. Il padre Roberto si è scagliato contro l’inadeguatezza del governo Meloni, e tutta l’opposizione in coro ha ribadito il concetto.

Le parole di Elly Schlein.

«Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio, oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito».

Così in una nota Sandro Ruotolo, segreteria nazionale del Pd.

«L’Europa di Orban non è la nostra Europa. Ilaria Salis, la nostra concittadina, è di nuovo comparsa in aula a Budapest in catene e le hanno negato gli arresti domiciliari. Non dice nulla al suo amico Orban la presidente Meloni? Noi chiediamo all’Europa democratica di sostenerci in questa battaglia per la difesa dei diritti civili. Bisogna riportare a casa Ilaria Salis».

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Così, in una nota, Massimiliano Smeriglio Europarlamentare Avs.

«La negazione degli arresti domiciliari a Ilaria Salis è un fatto gravissimo, una vera e propria ingerenza politica che scaturisce da un clima che determina un atteggiamento ostile e violento da parte della magistratura ungherese. Sempre piuttosto orientata da Orban. Oggi è un giorno triste per tutti i sinceri democratici, per Ilaria Salis, la sua famiglia e per gli italiani. Il governo italiano dovrebbe vergognarsi e provare a battere un colpo per tutelare i diritti umani e civili di questa nostra concittadina».  

Così in una nota la presidente del gruppo per le Autonomie e senatrice della SVP, Julia Unterberger.

«Ha ragione il papà di Ilaria Salis nel dire che qualcuno nel governo deve farsi un esame di coscienza. La `strategia´ suggerita dal ministro della Giustizia sui domiciliari in Ungheria, rinunciando preventivamente alla richiesta di rimpatrio e senza neppure avanzare l’offerta di scontare i domiciliari in Ambasciata, si è rivelata fallimentare».

«In più riprese è stato detto che non bisognava alzare la voce, che non si doveva trasformare la vicenda in uno scontro politico, che i buoni uffici del governo italiano con quello ungherese avrebbero portato a una soluzione. Nulla di tutto questo è accaduto. L’Ungheria continua a calpestare gli elementi base dello Stato di diritto, con una detenzione preventiva come condanna ben prima della conclusione del processo. E’ intollerabile: l’Ungheria va deferita alla Corte europea», conclude.

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Su X il leader di Azione Carlo Calenda.

«E’ inaudito e gravissimo che una cittadina italiana venga trattata in questo modo in un paese membro dell’UE. Il Governo, che non è riuscito a far valere le sue ragioni attraverso i rapporti bilaterali, chieda l’immediato intervento della Commissione europea. Si blocchino i fondi all’Ungheria ora». 

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