Todde riduce il vantaggio su Truzzo ma non vede ribaltoni: "Riconteggio totale non previsto dalla legge"
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Todde riduce il vantaggio su Truzzo ma non vede ribaltoni: "Riconteggio totale non previsto dalla legge"

In attesa della proclamazione ufficiale dei risultati da parte della corte d'appello di Cagliari, oggi è Alessandra Todde, la neo governatrice della Sardegna, a prendere la parola

Todde riduce il vantaggio su Truzzo ma non vede ribaltoni: "Riconteggio totale non previsto dalla legge"
Alessandra Todde
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3 Marzo 2024 - 19.11


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In attesa della proclamazione ufficiale dei risultati da parte della corte d’appello di Cagliari, oggi è Alessandra Todde, la neo governatrice della Sardegna, a prendere la parola dopo le voci, confermate da entrambi gli schieramenti, che la differenza di voti con Paolo Truzzu si sia notevolmente ridotta.

I nuovi dati sono emersi dallo spoglio delle sezioni che non erano state scrutinate, 19 in totale, anche se inizialmente la Regione aveva comunicato che erano 22. Mentre manca ancora lo scrutinio di altre 4 sezioni da parte degli uffici circoscrizionali del tribunale, quasi certamente sarà completato entro domani.

La deputata dei 5 Stelle a “In mezz’ora” su Rai3 assicura di essere serena. «I dati delle sezioni mancanti», spiega Todde, «ci lasciano stare tranquilli, poi ovviamente aspettiamo quello che ci dirà il tribunale», dice Todde escludendo l’ipotesi ribaltone la neo governatrice.

Che interviene anche sull’ipotesi riconteggio: il centrodestra ha detto che prenderà in considerazione l’ipotesi di fare ricorso al Tar se la differenza di voti fra i due candidati scenderà sotto i mille voti. «Per andare contro l’evidenza bisogna fare un ricorso motivato, un riconteggio totale non è previsto dalla legge e bisogna farlo su singole sezioni, con motivazioni valide, e io sono serena e tranquilla. Stiamo aspettando che le ultime sezioni vengano scrutinate ma abbiamo una forchetta di divario tra i 1.450 e i 1.600 voti, quindi siamo tranquilli», ha aggiunto Todde.

Lo spoglio era andato avanti fino a tardi nella notte fra lunedì e martedì, con il leader di Pd e 5 Stelle Elly Schlein e Giuseppe Conte a Cagliari, e aveva decretato la vittoria di Alessandra Todde, candidata del Campo largo a trazione 5 Stelle-Pd, contro Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e candidato del centrodestra, scelto direttamente dalla premier Giorgia Meloni.

Che del caso Sardegna ha parlato anche dal Canada, dicendo di non essere pentita della scelta del candidato, ammettendo che «evidentemente la valutazione è stata sbagliata» ma poi rilanciando: «Vedremo quanto sbagliata, mi pare che lo scarto si stia assottigliando parecchio».

Intanto, mentre nel Campo largo si ricomincia a respirare un ottimismo confortato dalla forza dei numeri, il centrodestra attende l’esito dei nuovi scrutini. Poi i verbali saranno trasferiti in corte d’appello a Cagliari, dove insieme a tutti quelli delle altre sezioni verranno verificati. Infine, ci sarà la proclamazione del nuovo presidente della Sardegna e dei nuovi consiglieri regionali. Se il centrodestra decidesse di fare ricorso al Tar, avrebbe 30 giorni di tempo. La linea, però, è quella della prudenza. E dell’attesa, prima di prendere qualunque decisione.

A ribadire che la differenza la farà il numero dei voti di distacco fra i due candidati è il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Sasso Deidda: «Un conto è un margine di 1500-1200 voti, altro è 800-700. Noi, comunque dobbiamo vigilare per garantire anche il rispetto dei quozienti che fanno scattare o no un consigliere in più. Non è un aspetto trascurabile», sottolinea, invitando poi a una «maggiore sobrietà» gli avversari del centrosinistra invece di usare «toni trionfalistici». In silenziosa attesa, almeno fino a quando la situazione non sarà più chiara, Forza Italia e Lega, che fino all’ultimo si è battuta perché il candidato presidente fosse l’uscente Christian Solinas e non Truzzu.

Su tutto, una certezza: in Sardegna, le elezioni regionali le vince il candidato presidente che prende anche solo un voto in più degli avversari.

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